Uomo politico e cospiratore (Milano 1785 - Hospenthal, Uri, 1846). Sposò nel 1806 Teresa Casati, e benché la moglie fosse legata alla corte vicereale, si fece notare come uno dei più tenaci avversarî dell'influenza napoleonica in Italia e nel moto del 20 apr. 1814 fu uno dei capi del partito degli italici. Fu in missione a Parigi presso le potenze alleate per rivendicare l'indipendenza lombarda; fallita la missione e affermatosi il dominio austriaco in Lombardia, Federico compì viaggi (1816-18), stringendo rapporti coi liberali francesi. Rimpatriato nel 1819, si provò a introdurre in Lombardia la navigazione fluviale a vapore, l'illuminazione a gas, le scuole di mutuo insegnamento e fu tra i fondatori del Conciliatore. Vedendo nei moti del 1820 e del 1821 l'avvio al tramonto delle restaurazioni, predispose un governo provvisorio per la Lombardia, ma il 13 dic. 1821, sospettato di aver tenuto le fila della congiura lombarda che aveva affiancato il moto piemontese, fu arrestato; nel corso del processo, protrattosi fino alla fine del 1823, il C. si lasciò andare a gravi ammissioni in seguito alle quali fu condannato a morte. Commutata la pena nel carcere a vita allo Spielberg, nel 1835 deportato in America, ritornò in Europa nel 1837 (Parigi, Belgio, Svizzera). Sposò in seconde nozze (1841) Sofia O'Ferral. Pubblicate postume le Memorie e lettere (1890).