configlio
s. m. Figlio del compagno o della compagna, concepito precedentemente o al di fuori della relazione di coppia, riconosciuto o adottato come membro del nucleo familiare.
• [Francesco] Sabatini avanza alcune proposte che hanno un paio di indubbi vantaggi: essere italiane (dunque facili) e appartenere a una tradizione lessicale già esistente. Si tratta di configlio e configlia (figlio o figlia preesistente dell’altro componente della coppia, sia essa etero o omo) e, perché no, di compadre e commadre, che se possono suonare «strane» all’orecchio lo saranno sempre meno di stepchild eccetera. Inoltre, il prefisso (inclusivo) le apparenta a voci ampiamente note, come compagno, coniuge, convivente... Si eviterebbe così il rischio di adottare la soluzione, ventilata in Parlamento, del «figlio sociale», che sa tanto di bocciofila. (Paolo Di Stefano, Corriere della sera, 8 febbraio 2016, p. 8, Primo piano) • la trafila più articolata ha riguardato le possibili sostituzioni di stepchild adoption, parola storpiata dagli stessi politici durante la discussione parlamentari sulle unioni civili, con pronunce creative ed esilaranti come step ciald association. Alla fine ha vinto il neologismo «configlio» (con+figlio) ed è stata scartata la letterale «adozione del figliastro». (Raffaella De Santis, Repubblica, 10 febbraio 2016, p. 34, R2) l Bisognerà ammettere anche che l’alternativa configlio proposta in luogo di stepchild (su suggerimento di un presidente emerito della Crusca, Francesco Sabatini) è interessante, anche se forse non risulterà seducente per media e politici, che a quanto pare di stepchildren non vogliono sentir parlare né in inglese, né in italiano. Del resto, l’alternativa «adozione del figlio del partner» proposta dai saggi di Incipit (con partner che non è certo una parola italiana) dimostra che il loro nemico non è l’inglese in quanto tale, ma la poca chiarezza. O la tendenza a nascondere dietro parole nuove e misteriose concetti di cui forse si ha poca voglia di parlare con la dovuta sincerità. (Lorenzo Tomasin, Sole 24 Ore, 20 marzo 2016, p. 27, Terza pagina).
- Derivato dal s. m. figlio con l’aggiunta del prefisso con-.
> adozione del configlio.