CONFINI MILITARI
In Austria si era designata così la striscia di territorio che dall'Adriatico andava fino alla Transilvania.
I "confini militari" erano stati costituiti nel 1527 per servire di difesa contro i Turchi e furono ristabiliti sulla fine del sec. XVII, dopo la riconquista dell'Ungheria. Erano stati sottoposti a una specie di colonizzazione militare e comprendevano precisamente:1. più della metà della Croazia e cioè la parte meridionale fra l'Adriatico e la Sava e la parte orientale; 2. la parte meridionale della Slavonia a nord della Sava e ad est del Danubio; 3. la parte meridionale del Banato di Temesvar a nord del Danubio e quella di sud-est lungo la frontiera della Valacchia e della Transilvania.
Col declinare della potenza ottomana, l'importanza bellica dei confini militari, detti anche "terra dei soldati" (Soldatenland), diminuì; l'efficienza bellica delle truppe di essi si affievoliva, mentre il regime speciale impediva di dare incremento allo sfruttamento economico della regione. Fin dal tempo di Maria Teresa, il governo austriaco si era preoccupato di porre rimedio a tali inconvenienti, ma non aveva potuto far nulla di utile. Nel periodo rivoluzionario del 1848-49 i reggimenti di frontiera contribuirono efficacemente a spezzare l'insurrezione magiara e, dopo di ciò, i confini militari furono trasformati in uno speciale "territorio della Corona" (Kronland).
Lo stabilimento del dualismo (1867) rese inevitabile la soppressione, o, per usare il termine più esatto, la "provincializzazione" dei confini militari. Essa era stata già chiesta dalla dieta croata con l'indirizzo del 10 febbraio 1866; era desiderata vivamente dall'Ungheria la quale vedeva nei medesimi una minaccia e una base strategica dei circoli reazionari di Vienna, e anche dalla popolazione locale, a cui il servizio militare ininterrotto diveniva sempre più gravoso. Vi si opponevano invece ostinatamente i circoli militari, capeggiati dall'arciduca Alberto, osservando che non si poteva rinunziare a 70.000 uomini, specialmente allenati per la guerra, e installare sui margini della Monarchia un'amministrazione civile, la quale avrebbe potuto avere aspirazioni contrarie agl'interessi della Corona: essi non volevano rinunziare nemmeno alla possibilità di formare uno stato iugoslavo comprendente, oltre ai confini militari, la Croazia-Slavonia, la Dalmazia e, forse, la Bosnia-Erzegovina. Nell'agosto 1869, l'Andrassy riuscì a vincere le riluttanze di Francesco Giuseppe e a fare decretare, in massima, la provincializzazione che, cominciata ad attuare nell'agosto 1871, fu compiuta soltanto il 1° agosto 1881. I confini militari della Croazia-Slavonia furono incorporati in tale regione, secondo l'art. 65 del compromesso ungaro-croato; quelli del Banato di Temesvar furono invece uniti all'Ungheria vera e propria.
Bibl.: E. Wertheimer, Graf Julius Andrassy, I, Stoccarda 1910, pagine 393-411.