Confoederatio cum principibus ecclesiasticis
Il celebre documento di Federico II rivolto ai principi ecclesiastici di Germania, datato 26 aprile 1220, ricevette solo nel sec. XIX il nome con cui oggi è chiamato correntemente. Il documento esprime, da un lato, la gratitudine dello Svevo per il consenso accordato dai suoi interlocutori all'elezione al trono del figlio Enrico (VII); dall'altro, in previsione dell'assenza del sovrano, motivata dall'incoronazione imperiale e dalla rinnovata presa del potere nel Regnum Siciliae, doveva contribuire ad assicurare la pace in Germania sanando inconvenienti che soprattutto i vescovi avevano denunciato. Oggi non è più accettata l'ipotesi che Federico abbia rinunciato alla leggera ai diritti della Corona per avere mano libera nella politica italiana, e che quindi la Confoederatio rappresenti una pietra miliare sulla via del declino del potere della Corona a nord delle Alpi, come ritenevano in passato gli studiosi. La Confoederatio documenta perdite che il potere sovrano aveva già dovuto accettare in precedenza, ma non contiene nuove rinunce ad altri diritti. Rendeva comunque più disagevole una rivendicazione di prerogative perdute da parte della Corona e in undici articoli a favore delle Chiese imperiali cercava di eliminare abusi originatisi, in particolare, dallo sviluppo delle città reali e dall'energica politica di regalie condotta da singoli funzionari reali. Il documento rappresentò l'estensione alla totalità dei principi ecclesiastici di privilegi che singoli vescovi già possedevano. La redazione del documento per Eichstätt è conservata in originale; possediamo copie contemporanee per Magonza, Brema, Basilea, Utrecht, Besançon e l'abbazia di Stablo. Si può presumere l'esistenza di ulteriori redazioni. Che le garanzie giuridiche ottenute dalle Chiese imperiali tramite la Confoederatio non fossero rispettate sempre e dovunque dagli organi della Corona è dimostrato, per esempio, dal mandato di Enrico (VII) per i funzionari imperiali del territorio della Bassa Franconia a favore di Würzburg risalente al 1234.
fonti e bibliografia
M.G.H., Leges, Legum sectio IV: Constitutiones et acta publica imperatorum et regum, II, a cura di L. Weiland, 1896, nrr. 304, 324.
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W. Stürner, Friedrich II., I, Darmstadt 1992, pp. 235-238.
(traduzione di Maria Paola Arena)