CONFORTINI
Famiglia di artisti toscani operosi nei secoli XVI-XVII, composta da Matteo di Benedetto da Pisa e dai figli Pietro, Iacopo e Matteo.
Matteo di Benedetto nacque intorno al 1565, dato che nel 1585 era immatricolato nell'Accademia del disegno di Firenze; nel 1591 sono registrati i primi pagamenti di tasse; dal 1593 al 1634 è ricordato negli Atti dell'Accademia del disegno. Nel 1616 è nominato come stimatore di un ritratto insieme con F. Furini detto lo Sciamerone, padre del famoso pittore fiorentino, Francesco. Non si conoscono sue opere (D. E. Colnaghi, Dictionary of Florentine painters, London 1928, p. 76).
Pietro fu pittore; ma ne mancano notizie biografiche. Dopo il 1600 viene frequentemente nominato negli Atti dell'Accademia del disegno di Firenze. È documentata la sua partecipazione alla decorazione (oggi dispersa) dell'oratorio di S. Benedetto Bianco (W. ed E. Paatz, Die Kirchen von Florenz, I, Frankfurt am Main 1955, pp. 356, 359). Collaborò anche agli affreschi del casino mediceo (attuale Corte d'appello, Procura generale); ma non sappiamo in che cosa consistesse il suo lavoro (G. Richa, Notizie istoriche delle chiese fiorentine..., VII, Firenze 1758, p. 211). Il fatto che il suo nome non compaia nei pagamenti (A. R. Masetti, Il Casino mediceo..., in Critica d'arte, IX [1962], 50, pp. 2 ss.; 53-54, pp. 99 ss.) non esclude la sua collaborazione, visto che in genere venivano nominati nei conti solo gli artisti principali. Si ritiene che egli fosse autore dell'affresco con La sistemazione della colonna in piazza S. Trinita (ibid.., ill. 74, 75), del quale non è conosciuto l'autore; sono vicini a questo affresco alcuni disegni del gruppo Confortini (Thiem, 1964), ma diversi da quelli sicuramente di Iacopo.
Iacopo, del quale mancano gli estremi biografici, ottenne nell'anno 1617 la cittadinanza fiorentina (Busse, 1912). Non sappiamo da chi apprese l'arte della pittura e del disegno, probabilmente dapprima dal padre Matteo, e poi da Giovanni da San Giovanni, con il quale lavorava nel convento di S. Trinita e con i cui disegni vengono spesso confusi i suoi. Come fra' Angelico e fra' Bartolomeo, tra gli altri, Iacopo fu un monaco pittore: infatti nel 1633 è menzionato come "Frate Confortini" negli atti del convento di S. Trinita (Arch. di Stato di Firenze, Conventi soppressi, 89, S. Trinita, 53, Ricordanze dal 1629 al 1666 segnate G., c. 34). Sono state, inoltre, identificate pitture di Iacopo firmate e datate che delimitano la sua operosità in Toscana tra il 1629 e il 1667. Nella chiesa di S. Michele di Piazza vicino a Pistoia si trova la "bella tela" con la Beata Vergine del Rosario, s. Domenico e s. Francesco, dove si legge "Iacobus Confortini fecit 1629", che G. Tigri (Pistoia e il suo territorio, Pistoia 1853, p. 200) aveva notato nella chiesa di Piteccio distrutta nel sec. XIX.
Nel refettorio di S. Trinita (odierna aula della facoltà di magistero) sono due lunette a fresco firmate e datate 1631 con la Maddalena che unge i piedi del Cristo e le Nozze di Cana. Idisegni preparatori sono una base sicura per definire lo stile di Iacopo disegnatore (Thiem, 1964, 1977, 1980).
È firmata e datata Firenze 1640 una Madonna con Bambino e i ss. Egidio e Nicolò a Poggio di Croce in Umbria (Ricerche in Umbria, I, Pitture del '600 e '700, Treviso 1976, ill. 131, 372; Thiem, 1980, p. 93, ill. 20-22). Una Madonna con cinque santi a Fonterutoli presso San Miniato è firmata e datata 1662 (Thiem, 1980, ill. 24).
Fonti e Bibl.: K. Busse, in U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, Leipzig 1912, p. 296 (con bibl.); Ch. e G. Thiem, Der Zeichner Jacopo C., in Mitteil. des Kunsthist. Institutes in Florenz, XI (1964) pp. 153-165; Nat. Gall. of Scotland, K. Andrews, Catal. of Italian Drawings, Edinburgh 1968, p. 41, figg. 310 s. (rec. di W. Vitzthurn, in The Burlington Magaz., CXI[1969], p. 691, fig. 66; Ch. e G. Thiem, in Kunstchronik, XXIII [1970], p. 234, ill. 4a - b); W. Vitzthum, C. at Edinburgh, in The Burlington Magaz., CXII(1970), p. 311, fig. 50; K. E. Maison, More Confortini, ibid., p. 399, figg. 73 s.; J. B. Shaw, Old Master Drawings from Christ Church, Oxford (catal.), Oxford 1972, n. 19 (con ill.); Id., Drawings by Old Masters at Christ Church, Oxford, Oxford 1976, nn. 291-293 (con ill.); Ch. Thiem, Florentiner Zeichner des Frühbarock, München 1977, pp. 361-364, tavv. 140-143, ill. 286 s.; C. Monbeig Goguel, Note sur C., in Mitteil. des kunsthist. Institutes in Florenz, XXI (1977), pp. 107-110 (con ill.); A. Czére, Quelques dessins nouvellement identifiés de Jacopo C., in Bulletin du Musée hongrois des Beaux-Arts, Budapest 1979, pp. 45-55; Ch. e G. Thiem, Der Zeichner Jacopo C., in Mitteilungen des Kunsthist. Institutes in Florenz, XXIV (1980), pp. 79-102 (con bibl. completa).