conforto
. Ripete le varie accezioni di ‛ confortare ', significandone l'atto, l'agente, l'effetto. E' atto che sollecita alla fiducia le forze spirituali, come in Pd XXV 37 Questo conforto del foco secondo / mi venne; che costituisce aiuto o soccorso nelle difficoltà o nei travagli (così in If XV 60 dato t'avrei a l'opera conforto; Pg XX 40, XXIII 124, Rime dubbie II 13 e XXVII 13), e che porta all'animo innamorato rassicurazione (come in Rime dubbie XXVIII 13 quello spirito ch'ama / vien con conforto; Fiore CXCIX 3 e cc 12), o consolazione, come in Rime LXVII 25 l'anima mia che n'attendea conforto; XCI 16, Vn XV 8, Cv II XII 1.
Significa propriamente gli effetti del confortare: la sicurezza, in Pg IX 65 A guisa d'uom... / che muta in conforto sua paura; il beneficio, in Pd XI 57 cominciò a far sentir la terra / de la sua gran virtute alcun conforto; il consiglio, in If XXVIII 135 diedi al re giovane i ma' conforti, e Pd XVI 141; il sostegno, in Rime L 13 che sia conforto de la sua virtute; la conferma o riprova, in If II 29 per recarne conforto a quella fede, e Rime XC 39. L'agente, infine, s'identifica con l'atto, in concreto riferimento a Virgilio e a Beatrice, in Pg III 22 e 'l mio conforto: " Perché pur diffidi? ", IX 43, If IV 18 e Pd XVIII 8 Io mi rivolsi a l'amoroso suono / del mio conforto.