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Confucio

Dizionario di filosofia (2009)
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Confucio


Filosofo cinese (n. 551 - m. 479 a.C.).

Il Maestro Kong

Sebbene le fonti di maggior credito per ricostruire la vita e l’opera di C. siano unanimamente considerate i Dialoghi (Lunyu ➔), il Mencio (Mengzi ➔) e lo Zuozhuan («Commentario di Zuo Qiuming»), uno dei tre commentari degli Annali delle Primavere e Autunni (Chunqiu), la biografia accolta e consolidata dalla tradizione è quella composta da Sima Qian (forse 145-86 a.C.) nel suo Shiji («Memorie di uno storico»). In cinese il filosofo si chiamava Kong Qiu o Kong Zhongni o più diffusamente Kongzi («Maestro Kong»). Il nome di C. non è quindi altro che la latinizzazione di Kong Fuzi, denominazione che però non ricorre mai in questa forma nelle fonti cinesi, essendo stata coniata verso la fine del 16° sec. dai gesuiti missionari in Cina. In Europa ne diffuse il nome e la dottrina specialmente il Confucius Sinarum philosophus, sive Scientia Sinica, opera monumentale composta dai quattro gesuiti P. Intorcetta, C. Herdtrich, F. Rougemont, Ph. Couplet e pubblicata a Parigi nel 1687, nella quale per la prima volta eruditi e filosofi europei poterono leggere in traduzione latina alcuni classici della tradizione testuale confuciana.

La vita

Nativo del regno di Lu (nell’odierna provincia dello Shandong) e rampollo di una famiglia aristocratica decaduta, C. visse in una delle epoche più caotiche della storia cinese, quando la dinastia Zhou (secc. 11°-3°), oramai esausta e vacillante, subiva quotidianamente la tracotanza militare di alcuni regni belligeranti. Sin da giovane età si dedicò allo studio, privilegiando soprattutto gli antichi riti, la musica e la poesia. Ricoprì varie cariche minori nel regno di Lu, che poi abbandonò per attriti a corte; fu quindi costretto a un lungo periodo di peregrinazioni da un regno all’altro in compagnia di alcuni fedeli discepoli. Mai tuttavia cessò di professare la sua dottrina, richiamando presso di sé un gran numero di giovani, di origine sia nobile sia umilissima.

La dottrina

Nei Dialoghi (Lunyu), opera composta dai discepoli di C. e considerata una raccolta di conversazioni, aforismi e aneddoti, l’entità divina per antonomasia, il «Cielo» (tian), ricorre sommessamente e solo due sole volte viene menzionato il tianming («mandato celeste»); questo però non deve indurre a credere che C., dal momento che non parla «mai di eventi straordinari [...] e di divinità» (Lunyu VII, 21), negasse il soprannaturale. È invece la profonda crisi politico-sociale dell’epoca che lo induce a riservare esclusiva attenzione e premura all’uomo e al suo agire nella società. Non è dunque il rifiuto del soprannaturale, ma solo lo sforzo di esortare continuamente l’uomo a migliorare la propria natura e ad agire per il bene dei propri simili: «Se non sai onorare gli uomini, come puoi pensare di onorare divinità e spiriti?» (Lunyu XI, 12). Questa è la «via» (dao), una via già esperita dai virtuosi e saggi sovrani della remota antichità, che diffuse ovunque armonia e giustizia e, tra gli uomini, anche il metodo del buon governo. Tale via si rivela autenticamente all’uomo quando egli si addentra nella ricerca interiore, sorretto dallo studio, dalla disciplina e dalla osservanza di antiche norme. In ciò l’uomo è agevolato dalla condotta di un sovrano virtuoso o di un maestro esemplare: «Se viaggiassimo in tre – disse il maestro – certamente avrei sempre un maestro accanto: dell’uno coglierei i pregi per trarne esempio, dell’altro coglierei i difetti per emendarmi» (Lunyu VII, 22). Solo l’uomo che agisce lealmente (zhong) e che non impone agli altri ciò che non desidera per sé (shu) è sulla retta via. Costui è l’uomo nobile (junzi), che con l’azione del pensiero (si), lo studio (xue) e il controllo del proprio impulso egoistico (keji) ottiene la virtù per eccellenza: l’umana benevolenza (ren). La grafia stessa del carattere cinese ren – il radicale significante «uomo» (ren) unito al carattere per esprimere «due» (er) – afferma il senso profondo della condizione dell’umana benevolenza: condizione che si dà solo nella relazione con l’altro e che l’uomo realizza prima nel seno della propria famiglia e poi, forte di questa esperienza, nella vita sociale: «L’uomo dotato di benevolenza – disse il maestro –, desiderando essere saldo, fa sì che lo siano gli altri, desiderando progredire, fa sì che gli altri progrediscano. Assumi come esempio quel che puoi fare per chi ti è vicino: è la strada verso la benevolenza» (Lunyu VI, 30). Così l’uomo nobile di animo si distingue radicalmente da tutti e soprattutto da chi è mediocre e dappoco, perché questi bada solo al profitto e al proprio vantaggio: «L’uomo nobile di animo tiene alla benevolenza, l’uomo dappoco agli agi; l’uomo nobile di animo tiene all’imparzialità, l’uomo dappoco al favore» (Lunyu IV, 11). Nella condotta quotidiana l’uomo nobile di animo è orientato dai «riti» (li), tramandati dagli uomini dell’antichità, e la loro osservanza è in definitiva la vera esperienza religiosa, tutta umana e volta a stabilire una permanente armonia col mondo e col cosmo.

La diffusione del pensiero confuciano

La dottrina di C., diffusamente tramandata dai suoi discepoli, divenne ortodossia di Stato durante la dinastia Han (secc. 3° a.C. - 3° d.C.) e successivamente fu sempre più espressione della Cina imperiale sino alla caduta della dinastia Qing nel 1911. I Dialoghi (Lunyu), che la tradizione attribuisce a C., sono invece opera probabilmente composta dai suoi discepoli: una parte – i primi quindici libri – appena dopo la morte del maestro e il resto – cinque libri – in età posteriore.

Vedi anche
confucianésimo confucianésimo Complesso delle dottrine di Confucio e dei suoi successori, che costituiscono il fondamento del pensiero cinese classico. Il confucianesimo consiste in una riflessione morale, sociale e politica; è assente l'interesse per la metafisica, che compare più tardi, probabilmente sotto l'influenza ... Mèncio Mèncio (cinese Meng Zi "il filosofo Meng", latinizz. Mencius). - Pensatore cinese (Zou, Shandong, 372 - ivi 289 a. C.). Il suo vero nome era K'o. Vissuto durante l'epoca di decadenza del regime feudale cinese, e perciò sensibile al problema dell'unità della Cina e della sua civiltà, nel Libro di Mencio ... Prospero Intorcétta Intorcétta, Prospero. - Missionario gesuita (Piazza Armerina 1626 - Hangzhou 1696); entrato sedicenne nella Compagnia di Gesù, partì nel 1657 per la Cina e svolse la sua attività missionaria soprattutto nello Jiangxi. Imprigionato (1664), fu poi sostituito in prigione da un altro sacerdote e poté tornare ... Cina Stato dell’Asia centrale e orientale. Il nome proviene dal portoghese China, che i primi esploratori portoghesi appresero dagli Indiani o dai Malesi, e con ogni probabilità deriva da quello della dinastia cinese Qin (221-206 a.Cina) sotto il cui dominio la Cina venne unificata. I Cinesi chiamano il loro ...
Indice
  • 1 Il Maestro Kong
  • 2 La vita
  • 3 La dottrina
  • 4 La diffusione del pensiero confuciano
Tag
  • CINA IMPERIALE
  • DINASTIA ZHOU
  • DINASTIA QING
  • CONFUCIANO
  • ORTODOSSIA
Altri risultati per Confucio
  • Confucio
    Dizionario di Storia (2010)
    Pensatore cinese (Shandong, 551 a.C. ca.-Qufu 479 a.C.). Il suo cognome era Kong, ma è passato alla storia col nome di Kong Fuzi (Maestro Kong), da cui i gesuiti del sec. 16º derivarono la forma latina Confutius (it. Confucio) allorché il padre Matteo Ricci latinizzò il termine; la forma Confucius fu ...
  • Confùcio
    Enciclopedia on line
    Pensatore cinese (Zou, Shandong, 551 a. C. circa - Qufu 479 a. C.). Il suo cognome era Kong: per nomi ebbe Qiu e Zhong Ui, ma è passato alla storia col nome di Kong Fuzi ("Maestro Kong"), donde i gesuiti del sec. 16º crearono la forma latina Confutius (it. Confucio). Apparteneva alla classe dirigente ...
  • Confucio e il confucianesimo
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
    Maurizio Paolillo L'insegnamento morale che per secoli è stato alla base della società cinese Confucio, vissuto in Cina fra il 6° e il 5° secolo a.C., andò per tutta la vita in cerca di un sovrano cui insegnare i principi morali indispensabili per regnare saggiamente e unificare la Cina. I discepoli ...
  • CONFUCIO
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Educatore, uomo di stato e filosofo cinese nato nel 551 a. C. presso K'üh-feu hsien nello Shan-tung e ivi morto nel 479. Il cognome della sua famiglia è K'ung. Il padre Matteo Ricci latinizzò in Confutius la frase K'ung fu-tzu, in cui le sillabe fu-tzu significano "maestro"; la forma Confucius è dovuta ...
Vocabolario
confuciano
confuciano agg. e s. m. (f. -a). – Che riguarda o segue il pensiero di Confucio (v. la voce prec.): dottrina c., scuola c.; seguace delle dottrine di Confucio.
confucianéṡimo
confucianesimo confucianéṡimo s. m. – Sistema di dottrine religiose, filosofiche, etiche, sociali e politiche elaborato dal pensatore cinese Confucio (c. 551-479 a. C.) e dai suoi successori; basato su una particolare attenzione verso la...
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