CAUSALI, CONGIUNZIONI
Le congiunzioni causali sono ➔congiunzioni subordinative che introducono le proposizioni ➔causali esplicite.
Quelle più comuni sono perché, siccome, poiché, giacché, che, se
Non l’ho scelto, perché non mi convinceva del tutto
Siccome sono tuo amico, gli altri mi guardano male
Poiché insisteva, gli disse tutta la verità
Giacché lo sai, non sto qui a ripeterlo
Sbrigati, che è tardi
Se è qui, vuol dire che qualcuno l’ha chiamato
Nell’italiano contemporaneo, le proposizioni causali introdotte da siccome precedono sempre la proposizione reggente; quelle introdotte da perché e da che (o ché) possono solo seguirla.
Quelle introdotte da poiché e da giacché, tradizionalmente poste prima della reggente, nell’uso contemporaneo possono trovarsi anche dopo
viene tirato tutto per le lunghe, giacché gli attori (per pigrizia) non vogliono provare nei giorni dell’opera («Corriere della Sera»)
Un aumento [...] inconcepibile, poiché in totale contraddizione con l’andamento dei consumi (www.agi.it)
Le proposizioni causali possono essere introdotte, inoltre, da una serie di locuzioni ➔congiuntive: per il fatto che, per il motivo che, dal momento che, dato che, visto che.
Tra le congiunzioni causali, quella più usata, nello scritto e nel parlato, è perché. Poiché e giacché sono ormai usate soltanto nello scritto, e soprattutto in quello di una certa formalità. Come congiunzione causale, che è accettabile soltanto nel parlato: quando viene usata nello scritto viene spesso resa con la grafia ché, presentandola come una forma ridotta di perché (o di poiché o di giacché).