POLVERI, Congiura delle
Complotto, ordito nel 1604-1605 per uccidere, mediante lo scoppio di una quantità di polvere da sparo Giacomo I re d'Inghilterra, suo figlio Enrico principe di Galles e i lord riuniti, in occasione dell'apertura della seconda sessione del suo primo parlamento.
Le speranze dei cattolici all'accessione al trono di Giacomo, che cioè, in considerazione della religione della madre e della sua antipatia contro il puritanismo, egli avrebbe raddolcito le leggi penali, si mostrarono infondate: egli continuò a esigere multe per il rifiuto dei cattolici di assistere ai servizî divini anglicani e nel febbraio 1604 emanò un proclama col quale bandiva i preti. Allora Robert Catesby, uomo di grande forza di carattere, mosso dal desiderio di vendicare i torti fatti ai suoi correligionarî e già precedentemente implicato in cospirazioni con la Spagna, organizzò il complotto. Accordatosi con Thomas Winter, John Wright, Guy Fawkes e Thomas Percy (maggio 1604), Percy affittò una casa confinante col palazzo del parlamento. Allora i congiurati si sparsero per il paese sino al settembre. Era loro intenzione, dopo la scomparsa del re e dei suoi principali consiglieri, d'impadronirsi della principessa Elisabetta, che viveva nel Worcestershire, vicino alla casa di Catesby, e di sottomettere il paese. Ma i loro piani per l'azione successiva erano troppo vaghi e inadeguati perché ci fosse in realtà qualche possibilità di concreta attuazione. Il rinvio della convocazione del parlamento dal febbraio all'autunno del 1605 rese più difficile il mantenimento del segreto, specialmente quando la necessità di denaro per l'insurrezione, che doveva seguire il complotto, obbligò a metterne a parte taluni tra i più facoltosi cattolici. Il fratello di Winter, Roberto, e suo cognato John Grant e il fratello di Wright, Christopher, si unirono ai primi cinque; furono pure ammessi il cameriere di Catesby, Bates, e un certo Robert Keyes, che fu incaricato della custodia di una casa a Lambeth, dove era conservato del materiale. Finalmente, nel settembre 1605, furono accettati Ambrose Rokewood, sir Everard Digby e Francis Tresham a motivo delle loro ricchezze; ma quantunque essi fossero soggiogati dall'energica personalità di Catesby, non erano fanatici decisi come i primi cospiratori. I congiurati raggiungevano così il numero di 13.
Finalmente si poté avere una cantina immediatamente al disotto dell'aula del parlamento; e si riempì di polvere da sparo. Dopo un nuovo rinvio, il parlamento si doveva riunire il 5 novembre 1605. Catesby e i suoi compagni avevano già valutato il fatto, che i pari cattolici sarebbero periti insieme con gli altri; ma i nuovi loro compagni, che per la loro posizione sociale erano intimi degli aristocratici, erano addoloratissimi di ciò. Tresham decise di salvare suo cognato, lord Mounteagle, e il 26 ottobre gli mandò una lettera anonima esortandolo ad astenersi il 5 di andare al parlamento perché "essi avranno un terribile colpo, in parlamento, e tuttavia non vedranno chi li colpisce". Mounteagle portò la lettera a lord Salisbury, che la mostrò al re. Giacomo subito ordinò al suo ciambellano di visitare le cantine sotto Westminster. I suoi consiglieri credevano che si trattasse di un panico assurdo. Il ciambellano aveva trovato la cantina piena di carbone, ma il re ordinò una perquisizione più accurata e alle 11 della notte del 4 novembre si trovò la polvere da sparo. Guy Fawkes fu arrestato. Gli altri congiurati scapparono a Worcester e Holbeche, nello Staffordshire, patria di uno di loro. Assaliti dallo sceriffo, i due Wright furono uccisi e Catesby e Percy furono feriti dalla stessa palla. Gli altri furono fatti prigionieri e giustiziati insieme con Fawkes, che anche tra le torture mostrò un incrollabile coraggio.
Nel processo fu coinvolto nell'accusa di partecipazione al complotto anche il provinciale dei gesuiti H. Garnet (v.) che aveva avuto in confessione la rivelazione della congiura.
Il complotto rassodò negl'Inglesi quella paura del cattolicismo, che caratterizza la politica inglese per tutto il sec. XVII; e non è senza significato che il 5 novembre sia stato tradizionalmente celebrato, sino ai giorni nostri.
Bibl.: S. R. Gardiner, History of England, Londra 1890-91, I, cap. 8°; Jardine, Narrative of the Gunpowder Plot, Londra 1895.