connaturale
. Aggettivo, esclusivo del Convivio, con significato di " innato ", " congenito ", " conforme alla natura ". L'uso dantesco del termine riporta al corrispondente latino connaturalis che traduceva il termine greco συμφυής presente nelle opere di Aristotele, segnatamente in ambiti fisici o biologici. D. stesso spiega il significato del termine, in Cv III VIII 17 e questi cotali vizii sono innati, cioè connaturali, e 20 rompono li vizii innati, cioè connaturali. Nel passo in questione c. è opposto a ‛ consuetudinario ' con riferimento a ‛ vizio '. I vizii connaturali sono quelli intimamente connessi con la natura dell'uomo o, come precisa D., a li quali naturalmente elli è disposto (§ 17). Tale ‛ disposizione naturale ' s'identifica nella complessione fisica di ciascuno (la collerica ad esempio dispone all'ira), di modo che un vizio, se è c., cioè legato ad essa, non è mai del tutto eliminabile. L'analogia c. = complessione istituita nel § 17 con le coppie di opposti c.-consuetudinario, complessione-consuetudine, rimarca l'accezione spiccatamente ‛ fisica ' (coerente con la tradizione) del termine c. nel contesto dantesco. L'opposizione c.-consuetudinaria è ribadita in III VIII 18 (il termine ricorre due volte) con riferimento a ‛ passione '. Qui c. denota quelle passioni lo principio de le quali è la natura, che - a differenza dalle consuetudinarie, cioè contratte per abitudine e non ‛ per natura ' - non si possono perciò stesso eliminare. Nel medesimo luogo D. spiega che la consuetudine non è equabile a la natura, ne la quale è lo principio di quelle (cioè le passioni c.), specificando così la pregnanza del termine c. usato in rapporto alla nozione di natura come complesso di determinazioni reali di ogni essere.
In II V 13 li Troni... naturati de l'amore del Santo Spirito, fanno la loro operazione, connaturale ad essi, cioè lo movimento di quello cielo, pieno d'amore, c. porta più sulla nozione di ‛ essenza ' in quanto vuol porre in evidenza la " conformità o connessione " con l'essenza dei Troni della loro operazione (D. stesso aveva ricordato in IV 3 che nelle intelligenze motrici loro essere è loro operazione). Se i Troni sono naturati, cioè sostanziati, d'amore dello Spirito Santo, è proprio la ‛ conformità ' dell'operazione alla loro ‛ natura ' o ‛ essenza ' che permette la realizzazione di questa mediante il moto del cielo.