CONSECRATIO
È il termine tecnico che nel linguaggio religioso romano indicava in generale il conferimento della sacralità a un luogo, oggetto, edificio, ecc. Solo ciò che era "consacrato" era "sacro" dal punto di vista della religione pubblica, e perciò la consecratio era un atto pubblico, compiuto cioè, teoricamente, dallo stato come tale, in pratica da chi ne aveva l'autorità. Nel periodo dell'Impero, e precisamente a cominciare dalla consecratio di Giulio Cesare dopo la sua morte, il termine assumeva anche un significato particolare, indicando il procedimento con cui l'imperatore (o sua moglie ed eventualmente altri suoi congiunti) veniva dichiarato divus (termine, che, a differenza di deus, significava l'uomo divinizzato). Questo nuovo concetto della consecratio conserva un legame con il concetto più antico e più generale, dato che anche la consecratio dell'imperatore morto doveva avvenire per decreto del senato, era cioè un atto pubblico compiuto dall'autorità statale (v. anche apoteosi).