Consigli di Parte guelfa
. Tre erano in Firenze C. della Parte, quello di Credenza e due. C. detti maggiori perché formati da un numero piuttosto elevato di consiglieri e, comunque, ben superiore a quello di Credenza: in generale la durata in carica di ogni C. era di sei mesi.
La Credenza, detto talvolta anche C. segreto, costituito di 14 membri, deteneva, insieme ai capitani (v.), il potere effettivo della Parte. Questo C. era destinato a collaborare intimamente e in continuità coi capitani, di cui doveva anche approvare l'operato.
Degli altri due C., quello dei Sessanta aveva il compito di approvare tutte le questioni della Parte, non previste dagli statuti, mentre quello dei Cento (i numeri quattordici, sessanta, cento indicano la quantità approssimativa dei consiglieri), che durava in carica un anno, aveva lo speciale mandato di provvedere alle cose attinenti all'amministrazione dei beni della Parte e per molti aspetti era l'organo che completava l'attività dei sei priori della Pecunia.
Anche se non sappiamo niente, almeno per il primo periodo di vita della Parte, che poi è quello di maggior rilievo, sulla composizione sociale dei C., pur tuttavia da tanti piccoli indizi e dal fatto che la carica di capitano fosse, almeno per tutto il secolo XIII, pressoché esclusivo appannaggio dei Grandi, scelti con procedure complicate dai C. medesimi, si deduce che l'ambiente sociale dei componenti questi organi era lo stesso e che l'elezione si risolveva in un circolo vizioso, riservata com'era ai membri delle casate magnatizie e a sparute rappresentanze di cittadini, tolti dagli strati più alti del Popolo grasso.
I C. erano organi di stretta pertinenza della Parte e giuridicamente non avevano niente a che vedere con la costituzione del comune, anche se poi avevano un peso rilevante nella vita pubblica cittadina appartenendo i loro membri all'ambiente nel quale era, almeno nel periodo 1267-1280, la somma del potere.
Organi costituzionali del comune, erano, invece, sempre per gli anni 1267-1280, i C. di Credenza e generale della Massa di Parte guelfa, presieduti da un capitano della Massa de' guelfi, i quali nella struttura generale della costituzione corrispondevano ai C. del capitano del popolo del decennio 1250-1260: perciò puro e semplice cambio di denominazione, ma che servì molto bene a caratterizzare un periodo di netto predominio dell'oligarchia guelfa fiorentina.
Bibl. - G. Villani, Cronica VII 17; Statuto della Parte guelfa di Firenze, a c. di F. Bonaini, in " Giorn. stor. Archivi Toscani " I (1857) 14-15; Le Consulte della Repubblica fiorentina dall'anno MCCLXXX al MCCXCVIII, a c. di A. Gherardi, I, Firenze 1896, VII 6, 13, 18, 20; U. Dorini, Notizie storiche sull'università di Parte guelfa in Toscana, ibid. 1902, 7-8; N. Ottokar, Il comune di Firenze alla fine del Dugento, ibid. 1926, 56-57; G. Salvemini, Magnati e popolani in Firenze dal 1280 al 1295, Torino 1960, 315, 317; Davidsohn, Storia IV I 197.