consigliare
. Col significato di " suggerire " una regola o una soluzione, è attestato, in forma assoluta, in Cv IV V 14 avere contra sé per amore di Roma, dopo la legazione ritratta, consigliato, solo da [umana, e non da] divina natura mosso, e in forma transitiva, avendo per oggetto la persona cui è diretto il consiglio, in XXVII 7 non attende [chi] li domandi ‛ Consigliami ', ma proveggendo per lui, sanza richesta colui consiglia (qui il termine è al centro di una bella pagina sull'uso della prudenza, il cui beneficio va distribuito al prossimo secondo giustizia e secondo carità); Vn XV 8; Rime dubbie XX 14 che mi consigli del men dubitoso, dove si esprime l'argomento cui il consiglio si riferisce; Fiore CVIII 12 e CXLV 7; l'argomento del consiglio si aggiunge anche in lf XXIII 116 consigliò i Farisei che convenia / porre un uom per lo popolo a' martìri, in quanto nell'ipocrisia che l'informa - lo zelo del pubblico bene maschera l'ostilità per Gesù - è il peccato di Caifas. I commentatori che citano la fonte evangelica (Ioann. 11, 50 " expedit vobis ut unus moriatur homo pro populo et non tota gens pereat ") mancano di notare che, subito dopo, il testo giovanneo non commenta le parole di Caifas come un'ipocrisia, ma, sulla linea della teologia del Servo di Jahve (cfr. Is. 53, 4 ss.), indica in essa un'autentica profezia: " Hoc autem a semetipso non dixit; sed, cum esset pontifex anni illius, prophetavit quod Iesus moriturus erat pro gente et non tantum pro gente, sed ut filios Dei, qui erant dispersi, congregaret in unum " (Ioann. 11, 51-52). Preceduto dalla negazione, vale " sconsigliare ", in Fiore XCIII 8 ma nol consigliere' andarne parlando.
Significa invece l'operazione del giudizio, in Pg XVIII 62 innata v'è la virtù che consiglia (cfr. Cv III II 15); la virtù che consiglia è identificata appresso con il libero arbitrio (vv. 73-74): secondo il Porena, " qui pare che D. faccia un'unica virtù della facoltà di distinguere il bene dal male e di quella che poi sceglie: facoltà che nella lezione di Marco Lombardo erano distinte (vv. 75 e 76) "; ma il contrasto è solo apparente, in quanto par chiaro che il giudizio della ragione condiziona l'esercizio della volontà, e che l'atto del libero arbitrio, unico a fronte della responsabilità, nel discorso di Marco è presentato nelle componenti del lume e del libero voler.
In If XXI 75 e poi d'arruncigliarmi si consigli, vale " decidere ", e ha forma intransitiva pronominale come predicato di un di voi; il Sapegno propende per una forma impersonale, che separa i due versi e richiama in causa tutto il gruppo dei diavoli.