CONSOLATO DEL MARE
. Il Libre de Consolat de Mar è un testo di consuetudini marittime del bacino del Mediterraneo, redatto a Barcellona nella seconda metà del sec. XIV. È opera d'un giurista privato, che raccolse gli usi formatisi un po' per volta fra la gente di mare che frequentava i porti di Spagna, d'Italia e di Francia. Particolarmente notevole è l'influsso del diritto marittimo italiano, e in primo luogo del diritto amalfitano e delle consuetudini di Pisa e di Genova. Il testo è scritto in un idioma di tipo catalano. Esso ha grande importanza per la storia del diritto marittimo, sia per la vastità delle materie che abbraccia, sia per l'estesa influenza che acquistò rapidamente.
È dubbio se nel consolato si possano distinguere brani di varia epoca; taluno vorrebbe che un primo nucleo risalisse addirittura al sec. XI. Il testo attuale però, secondo le ricerche del Pardessus, sta fra il 1343, nel quale anno fu emanata dal comune di Barcellona un'ordinanza in materia commerciale della quale si nota l'influsso nel consolato, e il 1435, prima data nella quale esso è citato in documenti barcellonesi. Comunemente si ritiene che la sua composizione si aggiri intorno al 1370 e che sia stato redatto sulla base d'un testo più antico oggi perduto, che si trova citato precedentemente col nome di costumes de la mer. Il testo più completo abbraccia 287 capitoli, ma i primi 45 furono incorporati dai copisti e contengono regole relative alla procedura in materia marittima e all'elezione dei giudici nella città di Valencia, redatte press'a poco nella stessa epoca. Le materie trattate nella parte genuina del testo sono i diritti e i doveri dei padroni di nave, dei piloti, dei marinai, il contratto di vendita di navi o di parti di esse, le regole riguardanti il nolo della nave, il carico e lo scarico, il regolamento delle avarie, del getto delle merci in caso di sinistro, le norme relative al naufragio e al ricupero dei rottami, quelle che riguardano il contratto di assicurazione fra armatori e coloro che hanno loro affidato le merci da trasportare o da vendere negli scali d'oltremare. Il consolato si diffuse in tutto il Mediterraneo sino a divenire il diritto comune di esso. Le importanti decisioni della rota di Genova, celebre tribunale commerciale, sul fondamento del Consolato del mare, furono raccolte nei secoli XVI e XVII e fecero testo alla lor volta.
Edizioni: La più antica edizione si ebbe a Barcellona nel 1484 circa, seguita da altra più completa (Barcellona 1494), sulla quale sono generalmente condotte le numerose ristampe e le traduzioni, anch'esse più volte ristampate, in francese (la prima è del 1577), in inglese, in tedesco, ecc. La prima trad. ital. apparve a Roma nel 1519: la vulgata è del 1549. Vel 1911 è stata ristampata a Torino, con un discorso di O. Sciolla, la trad. di G. M. Casaregi, pubbl. la prima volta a Lucca nel 1720. Cfr. l'ediz. critica di Barcellona 1914, e quella curata da J. M. Pardessus, in Collection de lois maritimes, II, Parigi 1834.
Bibl.: G. Lastig, Entwickelungswege und Quellen des Handelsrechts, Stoccarda 1877; inoltre varie ricerche di A. Schaube, fra le quali l'ultima e più importante: Neue Aufschlüsse über die Anfänge des Consulats des Meeres, in Zeitschrift für Geschichtwissenschaft, IX (1893); v. pure Fr. Schupfer, Manuale di storia del diritto italiano, Roma 1908, p. 519; R. Zeno, Storia del diritto marittimo nel Mediterraneo, Roma 1915, p. 47 segg.