CAVAFIS, Constantinos (Κωνσταντίνος Πέτρου Καβάϕης)
Poeta neogreco, nato ad Alessandria d'Egitto il 17 aprile 1868, morto ivi il 29 aprile 1933. Chiuso nella accettazione d'una condanna fatale, intento a sogni e brame di passioni pervertite, acceso nella predilezione della bellezza efebica vagheggiata in figure esemplari della storia (nell'informata e trepida ricostruzione di ambienti alessandrini o bizantini), ed evocata in incontri di taverne, di stanze chiuse, di vicoli, con misterioso e magico ardore, il C. effonde il suo mondo macerato e umbratile in singolari forme linguistiche e metriche, di voluta sprezzatura e tuttavia dense di vibrazioni segrete, che ne fanno una figura affatto isolata nella poesia neogreca, da lui peraltro recata per la prima volta su un piano europeo. Le sue liriche, ora narrative e quasi prosastiche, ora epigrammatiche (reviviscenza dell'Antologia palatina), ora (le migliori) contemplative ed evocative, hanno una potente e pressoché unica suggestività.
Ediz.: Ποιήματα, Alessandria d'Egitto 1935 (postuma e definitiva). Traduzioni: in francese Poèmes a cura di Th. Griva, Losanna 1947; in italiano, di F. M. Pontani, in Poesia, quad. II, Roma 1945 e in La fiera letteraria, III (1948), n. 11.
Bibl.: T. Malanos, ‛Ο ποιητὴς Κ. ΙΙ. Κ., Atene 1933 (fondamentale); I. M. Panajotópulos, Κ. Π. Κ., ivi 1946; F. M. Pontani, Saggio sulla poesia di C. C., in 'Επιϑεώρησις ἑλληνο-ἰταλικὴς ἐπικοινωνίας, Roma, III (1940), 8-9; id., Fonti della poesia di C., ivi III (1940), 10; id., Metrica di C., in Atti Accad. sc. lett. arti, Palermo 1946.