construzione
. Per il significato retorico della c. in D. e la sua trattazione nel De vulg. Eloq., vedi CONSTRUCTIO. Il vocabolo, in volgare, appare in due luoghi del Convivio. Nel primo caso (la sua bellezza [della canzone]... è grande sì per construzione, la quale si pertiene a li gramatici, sì per l'ordine del sermone... sì per lo numero de le sue parti, II XI 9), c. vale " buon uso dei vocaboli, delle declinazioni e coniugazioni e delle strutture sintattiche proprie della lingua " (Busnelli); la ‛ bellezza per c. ' è perciò bellezza " grammaticale " (Si pertiene a li gramatici). In II XIII 10 certi vocabuli, certe declinazioni, certe construzioni sono in uso che già non furono, e molte già furono che ancor saranno, il senso di c. appare piuttosto quello di " struttura sintattica di una lingua ", contrapponendosi alle parole (vocabuli) e alle regole grammaticali (declinazioni), che sono gli altri elementi di cui è costituita una lingua; ma può essere avvicinato, per estensione, al valore dell'esempio precedente.