consuetudinario
. Termine caratteristico del linguaggio prosastico; lo incontriamo tre volte nel corso del medesimo ragionamento, in Cv III VIII 17 e 18 (v. CONSUETUDINE), come attributo ai due sostantivi vizii e passioni; nel ragionamento si distinguono appunto i vizi e le passioni connaturali dai vizi e passioni consuetudinarie, acquisite cioè attraverso la buona o la malvagia consuetudine.