BALDELLI-BONI, conte Giovan Battista
Nato a Cortona nel 1766, si trovò come ufficiale al servizio della Francia, nella Rivoluzione, e coi suoi colleghi emigrò e combatté: quindi, ridottosi in patria, si dedicò alle lettere, salvo quando, nel 1799, riprese le armi con gl'insorti di Arezzo contro i Francesi; e attese mentre con dignità reggeva magistrature alle lettere e ambascerie. Morì governatore di Siena nel 1831. Soprattutto fu benemerito degli studî sul Boccaccio e sul Petrarca: Vita di Giovanni Boccacci (Firenze 1806), Del Petrarca e delle sue opere libri quattro (2ª ed., Firenze 1837; la prima edizione è del 1797). Un suo elogio del Machiavelli aveva offerto al Foscolo il destro di affermare ch'era tempo si cessasse da tali perditempi accademici e si facessero invece solide trattazioni; pur convien dire che, sì per la materia, sì per la scrittura, quei due volumi dimostrano che il Baldelli era assai più e meglio che non l'accademico delle tante accademie ostentate sul frontespizio del volume sul Boccaccio. Oltre di che, collaborò utilmente alla Antologia del Vieusseux, pubblicò testi del Machiavelli, del Boccaccio, diede qualche saggio di storia fiorentina, in alcune Lettere critiche-apologetiche anonime, confutò alcuni frettolosi giudizî della Staël sulla letteratura italiana, e si occupò utilmente di Marco Polo.
Ben si può perdonare a lui, inorridito da alcuni casi della Rivoluzione, d'avere scritto ch'era gran male che tanti imparassero a leggere.
Bibl.: F. Tartini Selvatici, in Biografia degli Italiani illustri, ... del secolo XVIII e de' contemporanei, ecc., per cura di E. De Tipaldo, Venezia 1834, I, pp. 117-122; P. Capei, necrologia, in Antologia, XLII, Firenze, giugno 1831, p. 140 segg.; Mio padre, ricordi di Giuseppe Baldelli Boni ai suoi figli, Cortona 1881.