conte
. Dal francese e provenzale antico conte, il termine è ancora al tempo di D. titolo nobiliare e feudale.
Con tale valore l'appellativo precede il nome proprio in Rime LXXIII 14 casa del conte Guido; Cv IV XI 14 il buono Conte di Tolosa; If XXXIII 13 conte Ugolino (da notare in questo caso la soppressione dell'articolo, come in Pg VI 19 conte Orso) e 85; Pd XVI 98 il conte Guido. Indica per antonomasia i conti Guidi, in Pd XVI 64 sariesi Montemurlo ancor de' Conti, e genericamente i discendenti delle famiglie nobiliari di Castrocaro e di Conio, in Pg XIV 117.
È designazione generica " per nobili ", in Fiore CXLIX 7 Cento milia cotanti e' barattati / n'avrei, s'i' a buonor gli avesse tesi, / e conti e cavalieri e gran borgesi. Per analogia conti sono detti in Pd XXV 42 i santi del Paradiso che, come i c. palatini nella corte, sono nell'aula più secreta, l'Empireo (con analogo procedimento metaforico D. usa il termine barone o principe riferito ai beati: per esempio in Pd XXIV 115 e XXV 17 e 23).