contemplativo
Aggettivo (cfr. il latino contemplativus). Indica l'atteggiamento di alta meditazione che è degli angeli e dei santi verso Dio, in Cv II V 11 dove gli angeli sono detti spiriti contemplativi, a indicare le nove gerarchie angeliche che ‛ mirano ' ne la luce, cioè Dio.
In II IV 10 (due volte) e IV XVII 9 e 11 (due volte) è riferito a vita e indica l'attività ‛ speculativa ' dell'uomo in contrapposizione a quella operativa (vita attiva). L'espressione è quella aristotelica ὁ βίος θεωρητιχός (che in latino era resa con vita contemplativa) per designare la perfetta realizzazione dell'uomo nell'attività speculativa (cfr. la lunga esposizione di Aristotele, in Eth. nic. X capp. VII ss.; per l'espressione cfr. ad es. ibid. I 4, 1095 b 16-20). Nel concetto, comunque, è presente una contaminazione cristiana: cfr. Agostino Civ. VIII 4 " cum studium sapientiae in actione et contemplatione versetur... contemplativa autem ad conspiciendas naturae causas et sincerissimam veritatem "; Isidoro Diff. II 130 " vita... contemplativa quae, vacans ab omni negotio, in solo Dei dilectione defigitur ". La corrispondenza con il termine greco è notata da Fulgenzio Planciade (Mythol. II 1): " theoreticam [vitam]... quam nos Latine contemplativam... nuncupamus ".
Di particolare pregnanza il termine in Pd XXI 117, nel racconto autobiografico di Pietro Damiano: pur con cibi di liquor d'ulivi / lievemente passava caldi e geli, / contento ne' pensier contemplativi.