CONTORNIATI
. Si denominano così dal sec. XVII i bronzi antichi monetiformi, di diametro poco superiore ai cosiddetti grandi bronzi, ma più sottili e più leggieri, che sono in parte fusi, in parte coniati, e presentano una figurazione più sovente in rilievo, qualche volta graffita. Li caratterizzano essenzialmente un solco o contorno circolare periferico scavato sulle due facce presso il bordo un poco rialzato, e un simbolo vario, foglia, palmetta, stella ecc. ovvero il monogramma inciso nel campo del diritto e spesso ageminato in argento.
Le figurazioni caratteristiche del diritto sono: l'effige d'una divinità, il ritratto d'un personaggio illustre, greco o romano, d'un imperatore o di un'imperatrice, di preferenza Augusto, Nerone, i Flavî, Traiano, gli Antonini e i Costantini; raffigurazioni varie riferentisi ai giuochi del circo. Sul rovescio la figurazione è costantemente più complessa e riproduce scene mitiche o del circo; divinità e tipi monetali, statue, gruppi scultorei o rappresentazioni pittoriche, monumenti, ecc. Alle figurazioni s'accompagna quasi costantemente una leggenda esplicativa, più spesso in latino, qualche volta in greco. I dritti e i rovesci sono promiscuamente accoppiati, così che si sono finora costituite alcune serie, dove a un dritto corrispondono più rovesci o viceversa (v. Tavv. XXI e XXII), donde emerge la caratteristica di questa categoria di pezzi, cioè la mancanza di connessione fra le due facce.
I contorniati dovettero essere fabbricati in Italia, forse a Roma, fra il sec. IV e il V, data suggerita dall'arte e dallo stile delle figurazioni, e debbono essere considerati al di fuori della monetazione ufficiale. Circa l'uso per cui furono fabbricati l'opinione oggi prevalente è che si trattasse di tessere e di pedine da giuoco. Pare tuttavia che, fra il regno di t7norio e quello di Anastasio, il pubblico, per mancanza di moneta spicciola, si sia servito di essi anche come medio circolante.
Bibl.: J. Sabatier, Description gen. des médaillons contorniates, Parigi 1860; C. Cavedoni, in Bull. arch., II, pp. 5, 7; F. Lenormant, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire, s. v.; F. Gnecchi, in Rivista ital. num., 1895, p. 31; 1898, p. 61 seg.; B. Pick, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., s. v.; McDowall, in Nu. Chronicle, 1906, p. 232 seg.; S. L. Cesano, A proposito di un contorniato del Museo di Parenzo, in Archeografo triestino, 1906.