contraposto
. Participio passato da ‛ contraporre ', con ufficio aggettivale; è lectio difficilior, anche perché termine non altrimenti documentato in D., in If XXXIV 113 ch'è contraposto a quel che la gran secca / coverchia, rispetto a opposito, diffuso soprattutto nelle edizioni moderne (in particolare nella '21 e nel Casella), ma di meno rilevante attestazione nei codici dell'antica vulgata. Per tale ragione e anche per la genesi paleografica della deviazione da c. a opposito, v. Petrocchi, Introduzione 187 e 381, e ad l.