contrazione muscolare
Proprietà del muscolo di accorciarsi nella sue specifiche funzioni, per es. quella del movimento Nella c.m. si ha la trasformazione di energia chimica in energia meccanica e termica da parte delle fibrocellule muscolari. Si ha c.m. isotonica quando l’accorciamento del muscolo implica lo spostamento di un peso e la forza sviluppata è costante; si ha una c. m. isometrica quando la c. non comporta alcun movimento. Infine si distingue una c. m. concentrica quando il muscolo si accorcia e una c. m. eccentrica quando il muscolo viene allungato mentre si contrae: per es. quando si poggia a terra un peso che si è sollevato.
Le fibrocellule muscolari trasformano l’energia contenuta nelle molecole di ATP (adenosintrifosfato) per produrre l’energia meccanica necessaria al movimento e l’energia termica di cui il nostro corpo ha necessità per mantenere attive le sue funzioni. Le strutture deputate a tale scopo sono i sarcomeri composti di molecole di actina e miosina, proteine filamentose interdigitali, cioè disposte parallelamente e leggermente sfalsate tra loro, collegate da ‘ponti’, ossia molecole in grado di operare la trasformazione di energia. Questi ponti molecolari partono dai filamenti di miosina (più spessii e si agganciano ai filamenti di actina (più sottili). L’attivazione dei ponti comporta una trazione dei filamenti di actina verso il centro della cellula muscolare che tende così ad accorciarsi. L’accorciamento delle fibrocellule provoca l’accorciamento del muscolo, con conseguente movimento delle ossa, cui i muscoli sono agganciati mediante i tendini.
La trasformazione dell’energia chimica in energia meccanica è innescata da un segnale elettrico, prodotto semplicemente da un comando nervoso nel caso dei muscoli volontari o scheletrici, mentre nei muscoli lisci o nel muscolo cardiaco il segnale è prodotto da fibrocellule muscolari leggermente diverse dalle altre (cellule di pace-maker). Nelle cellule muscolari lisce o cardiache il segnale nervoso è utilizzato solo per modulare la contrazione (ad es., la forza) e non per determinare lo sviluppo della contrazione.