CONTRODOTE
. Controdote è la donazione nuziale del marito: la proprietà delle cose donate (come nella donazione pura e semplice, alla cui disciplina è sottoposta: art. 1050 segg. cod. civ.) passa irrevocabilmente e immediatamente alla moglie nel momento della costituzione, alla sola condizione che il matrimonio sia celebrato. Controdote è altresì (ma in senso meno proprio) il lucro dotale convenuto nel contratto di matrimonio a favore della moglie (art. 1398) per cui questa, nel caso di scioglimento del matrimonio per premorienza del marito, avrà diritto a una quota dei beni di lui commisurata all'ammontare della dote (si parla in questo senso più propriamente di sopradote o aumento dotale).
La prima forma di controdote, a differenza della seconda, non è subordinata ad alcuna condizione di sopravvivenza: è molte volte dubbio in giurisprudenza stabilire se si tratti di patto di controdote o patto di lucro dotale e se, nel caso di vera e propria controdote, il marito abbia voluto riservarsene l'usufrutto. È altresi disputato se la moglie con la separazione della dote (art. 1418) possa chiedere anche la separazione della controdote: che sia essa da escludersi nel diritto italiano (a differenza del codice albertino) per la controdote consistente nel lucro dotale, deriva dalla circostanza che si tratta di un credito condizionato a un evento (premorienza del marito) che al tempo della separazione non si è ancora verificato (la moglie è garantita intanto dall'ipoteca legale se iscritta); quanto invece alla donazione nuziale, non può esservi altra questione che per il pagamento di essa; nulla questio (nel senso cioè che può chiedersi la separazione), se vi sia stata nello stesso tempo donazione nuziale e costituzione di dote da parte del marito.
Bibl.: C. F. Gabba, Della controdote nel vigente diritto italiano, in Giur. ital., IV (1878), p. 59; B. Paoli, Del matrimonio rispetto ai beni, Torino 1887; E. Bianchi, Contratto di matrimonio, 2ª ed., Napoli 1914; N. Stolfi, Diritto civ., V, Torino 1921, & 569; C. Amigoni, La separazione della dote, Padova 1932, p. 88 segg.; G. Tedeschi, I rapporti patrimoniali dei coniugi, in Tratt. dir. civ. di F. Vassalli, III, Torino 1937; A. Radicati di Primeglio, Patti nuziali, in Diz. di dir. priv., V, Milano 1938, p. 291.