CONTROFFENSIVA (fr. contre-offensive strategique; sp. contraofensiva estratégica; ted. Gegenoffensive; ingl. strategical counter offensive)
È il procedimento offensivo al quale si fa ricorso in guerra da parte di chi si difende o quando sia venuto a realizzare la necessaria superiorità di forze e di mezzi in difetto della quale era stato obbligato ad assumere atteggiamento difensivo, o quando vi sia indotto dalla necessità di contrastare un importante successo conseguito dal nemico, o dalla convenienza di avvantaggiarsi di qualche errore da questo commesso, o infine dalla sorte propizia di essere riuscito ad arrestare e a ributtare l'offensiva avversaria.
La controffensiva strategica può essere generale o parziale. È generale se ha luogo sull'intero teatro di guerra o di operazione. Si può considerare come tale l'offensiva svolta dall'esercito italiano nell'ottobre 1918 dopo la non riuscita offensiva austro-ungarica del giugno. È parziale se si svolge su uno scacchiere o anche su più scacchieri di operazione. Sono esempî di controffensive strategiche parziali quelle condotte dall'esercito italiano nel 1916, per contenere e ridurre i successi raggiunti dagli Austro-ungarici con la loro offensiva sull'altipiano di Asiago, e nel giugno 1918 sul Piave, per arrestare definitivamente l'impeto dell'offensiva austro-ungarica.
Le azioni controffensive devono essere previste nei piani generali di difesa come quelle che sono l'unico mezzo possibile per imprimere veramente attività e quindi efficacia alla difensiva. Di massima la controffensiva è organizzata e condotta con le stesse modalità indicate per l'offensiva (v.). Essa, per lo più, presuppone l'impiego di nuove grandi unità, e di nuovi abbondanti mezzi; e ciò più specialmente quando la guerra sia in fase di stabilizzazione. Tali grandi unità, o radunatesi ex novo, oppure tratte dalla riserva strategica o da schiere arretrate, o raccolte con tutti questi sistemi insieme, devono essere fatte affluire il più segretamente possibile; e così pure i materiali d'ogni specie.
Circa la condotta, giova mettere in rilievo la convenienza che la controffensiva, consentendolo la situazione, sia preceduta dall'esplorazione di truppe celeri, possa contare su una larga cooperazione di unità aeree, e disponga sufficientemente di forti nuclei di truppe molto mobili, in piena efficienza, per il primo immediato sfruttamento di un eventuale successo. Se con l'azione controffensiva si mira a riconquistare posizioni perdute o a sfruttare errori o insuccessi dell'avversario, è d'uopo sferrarla in direzioni particolarmente promettenti (basi di salienti creati dalla fronte avversaria: p. es., controffensiva sferrata dai corpi d'armata italiani XXII e XXX contro la base del saliente austro-ungarico sul Montello nel giugno 1918) così da poter volgere sicuramente a proprio profitto la precaria situazione del nemico o non ancora consolidatosi o intento a indirizzare altrimenti la propria azione, o in crisi di ripiegamento, ecc. In ogni caso preparazione accurata e segreta, felice scelta del momento e sorpresa di esecuzione sono i requisiti più caratteristici della controffensiva strategica.
Bibl.: Correspondance de Napoléon Ier; C. von Clausewitz, Vom Kriege, Berlino 1832 segg.; 13ª ed., Lipsia 1918; F. Foch, De la conduite de la guerre, Parigi 1904; Ministero della guerra, Norme generali per l'impiego delle grandi unità, Roma 1928.