controveto
(contro-veto), s. m. Atto formale che si oppone a un veto precedente, per renderlo inefficace.
• «[Enrico] Letta ha parlato di 18 mesi. Se poi non si dovesse riuscire a governare, a causa di un sistema di veti e controveti posti dal Pdl, come già dichiarato dal premier, non faremo un governo a tutti i costi» (Paolo Calvano intervistato da Paola Benedetta Manca, Unità, 5 maggio 2013, p. 29, Bologna) • Il premier ha detto che non sarà «più consentito ai veti e controveti dei piccoli di bloccare la democrazia in Italia». L’iter della legge però deve fare i conti con l’annuncio dei grillini, che, di fronte alla scelta del Pd, hanno deciso di boicottare i lavori della commissione Affari costituzionali. E Sel e Scelta civica, che fa parte della maggioranza, stanno pensando di seguire il loro esempio. E la tentazione dell’Aventino potrebbe contagiare anche Forza Italia. (Silvio Buzzanca, Repubblica, 21 aprile 2015, p. 12, Politica) • Ieri [Beppe] Grillo ha fatto alcune telefonate ai consiglieri comunali romani, e ha spiegato che di nominare [Andrea] Mazzillo vicesindaco non se ne parlava proprio. Ha dovuto però suo malgrado accettare il contro-veto della [Virginia] Raggi a [Massimo] Colomban che si è chiamato fuori: «Sono troppo impegnato come assessore alle Partecipate». (Mauro Evangelisti e Stefania Piras, Messaggero, 20 dicembre 2016, p. 7, Primo Piano).
- Derivato dal s. m. veto con l’aggiunta del prefisso contro-.
- Già attestato nella Stampa Sera dell’8 giugno 1963, p. 15, Ultime notizie (P. A. Pellecchia), nella variante grafica contro-veto.