MATTEI, Contuccio
de. – Nacque presumibilmente nel primo quarto del XV secolo, forse a Cannara (non lontano da Perugia), come sembra attestare il toponimico de Canario che spesso ne accompagna il nome; secondo Turrioni (p. 304) sarebbe attestata nel XVI secolo a Cannara una famiglia Contucci verosimilmente appartenente a un ramo della famiglia del Mattei. Il M. è spesso anche detto «Perusinus».
La prima menzione del M. è della fine del 1433, quando era al servizio di Francesco Sforza in qualità di inviato presso la corte del duca di Milano Filippo Maria Visconti.
Secondo la narrazione, invero un po’ confusa, di G. Simonetta, ripresa da Corio, mentre Sforza si trovava a Cremona, momentaneamente in riposo, il duca di Milano – forse volendo mettere alla prova la fedeltà del suo futuro genero alla vigilia dell’apertura delle ostilità nei confronti del pontefice Eugenio IV, oppure, come sostiene il cronista, sobillato da cortigiani invidiosi – gli avrebbe inviato un sicario per notificargli l’ordine di recarsi a Milano ed eventualmente ucciderlo se si fosse rifiutato. Sforza, ignaro di tutto, avrebbe ubbidito, ma durante il viaggio, a Lodi, sarebbe stato raggiunto da una missiva di «Contucius perusinus», suo legatus presso Filippo Maria, con la quale lo si metteva al corrente dall’intenzione del duca di eliminarlo e lo si invitava quindi a stare in guardia. Ciononostante, sordo alle suppliche dei suoi fedeli, che lo scongiuravano di sottrarsi al pericolo cercando rifugio presso i Veneziani, Sforza si sarebbe ugualmente presentato al duca il quale, convintosi della sua buona fede, avrebbe mutato sentenza e si sarebbe avvalso del suo contributo militare per muovere guerra al pontefice.
A prescindere dall’attendibilità della narrazione di Simonetta, messa in dubbio da Cognasso (pp. 300 s.), rimane il fatto che il M., già prima della spedizione militare che avrebbe fulmineamente posto nelle sue mani le città della Marca anconitana, faceva parte dell’apparato dei funzionari sforzeschi con compiti precipuamente amministrativi: dal 1434 al 1444 mantenne per conto di Sforza i rapporti con le città della Marca, soprattutto per la materia fiscale, in qualità di tesoriere generale, carica che avrebbe ricoperto dal gennaio del 1437 almeno all’ottobre del 1444.
Nel frattempo il M. fu investito di incarichi diplomatici anche ad altissimo livello: il 29 nov. 1434, insieme con Cattabriga prefectus equitum, per conto di Sforza stipulò con Eugenio IV un accordo che perfezionava il patto precedentemente concluso a Calcarella presso Tuscania nel marzo 1434. A quell’accordo il pontefice si era trovato costretto, non avendo altra via per difendersi dall’aggressività di Filippo Maria Visconti che allearsi con colui che gli aveva sottratto poco prima la Marca anconitana.
Due anni dopo il M. rappresentò ancora Sforza per concludere l’arruolamento per la prima lega antiviscontea promossa dai Genovesi e che comprendeva Firenze, Venezia e il papa. Lo stesso ruolo ebbe nel 1439, quando la seconda lega antiviscontea, allargata anche al marchese Niccolò III d’Este, assoldò per cinque anni Sforza, il quale si fece ancora una volta rappresentare dal M. nella stipula della relativa condotta.
Negli anni successivi il M. continuò a svolgere la sua attività di tesoriere generale e, tra il giugno e il dicembre 1439, sostituì anche nella luogotenenza della Marca Alessandro Sforza, fratello di Francesco. Alla fine del 1446 era a Venezia e, dal febbraio dell’anno successivo, a Cremona, dove nell’amministrazione della città fu a fianco di Foschino Attendolo e nell’ottobre anche di Bianca Maria Sforza.
L’ultima notizia sul M. risale al 4 ott. 1449, quando Giovanni «d. Ugolini de Cressolini» da Amelia, auditore di Francesco Sforza, nominò procuratore il M. per riscuotere crediti da certi cittadini e mercanti di Firenze; l’atto è rogato in castris del conte Sforza.
Non sono noti il luogo e la data di morte del Mattei.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Milano, Fondo sforzesco, Registri ducali, 96, p. 37; G. Simonetta, Rerum gestarum Francisci Sfortie Mediolanensium ducis commentarii, a cura di G. Soranzo, in Rer. Ital. Script., 2ª ed., XXI, 2, pp. 38 s., 50; B. Corio, Storia di Milano, a cura di A. Morisi Guerra, Torino 1978, II, pp. 1106 s.; F. Cognasso, Il Ducato visconteo e la Repubblica Ambrosiana, in Storia di Milano, VI, Milano 1955, pp. 300-302, 320, 334; P. Blastenbrei, Die Sforza und ihr Heer. Studien zur Struktur-, Wirtschafts- und Sozialgeschichte der Söldnerwesens in der italien. Frührenaissance, Heidelberg 1987, pp. 446-448; M. Fossati - A. Ceresatto, Dai Visconti agli Sforza, in Comuni e signorie nell’Italia settentrionale: la Lombardia, Torino 1998, pp. 596, 598, 600; O. Turrioni, Cannara tra Medioevo ed Età moderna e lo statuto del secolo XVI, Perugia 2001, pp. 99-109.