convegno
. Unicamente in If XXXII 135, nelle parole di D. al conte Ugolino, col valore di " convenzione ", " patto ": " O tu che mostri... / odio sovra colui che tu ti mangi, / dimmi 'l perché ", diss'io, " per tal convegno [" con tal patto "], / che se tu a ragion di lui ti piangi, / ... / nel mondo suso ancora io te ne cangi... " (v. CONVENENZA; CONVENENZARE). Più comune nella lingua due-trecentesca appare essere la forma non metaplasmatica ‛ convegna ' (cfr. Cronica fiorentina del sec. XIII " Federigo... venne per mare ad Roma... e quivi fece convengna e ordinatione co lloro " [Schiaffini, Testi 114-115]; e Giacomino Pugliese Donna di voi 34 " tu mi falsi di convegna ").