coordinate bancarie
Termine utilizzato per indicare una specifica codifica che permette di identificare un rapporto di conto corrente esistente presso una banca. Dal 1° gennaio 2008 le tradizionali c. b., ABI, CAB e numero di conto corrente, sono state sostituite dal codice IBAN (International Bank Account Number), diventato obbligatorio per i bonifici nazionali e per quelli diretti nell’area unica dei pagamenti in euro. Il codice IBAN, originariamente ideato dal Comitato europeo per gli standard bancari, è definito a livello internazionale e comprende due lettere rappresentanti il Paese (IT per l’Italia), due cifre di controllo e il BBAN (Basic Bank Account Number) nazionale. In Italia, quest’ultimo è lungo 23 caratteri ed è composto dal codice CIN (Control Internal Number), dal codice ABI (Associazione Bancaria Italiana), dal codice CAB (Codice di Avviamento Bancario) e dal numero di conto corrente. Il primo, generato attraverso una serie di calcoli eseguiti con i restanti due codici e il numero di conto, è composto da una sola lettera e utilizzato come carattere di controllo. Il codice ABI, assegnato dall’Associazione Bancaria Italiana a ogni banca, è composto da 5 cifre e serve a identificare l’istituto di credito. Il codice CAB è pure costituito da 5 cifre e individua la specifica agenzia o filiale dell’istituto di credito identificato dal codice ABI. Infine, il numero di conto corrente è un codice alfanumerico, comprensivo di 12 caratteri, che evidenzia il conto corrente presso la filiale. La lunghezza del codice IBAN varia a seconda della nazione, con un massimo di 34 caratteri alfanumerici; in Italia è pari a 27 caratteri. Un altro codice, utilizzato, insieme al codice IBAN, per il trasferimento di denaro tramite bonifico internazionale, è il codice BIC (Bank Identifier Code). Questo codice identifica la banca del beneficiario, è disponibile per tutte le banche e può essere formato da 8 o da 11 caratteri alfanumerici.