SIANA, Coppe di (Siana Cups)
"Coppe di Siana" è il nome che H. Payne e J. D. Beazley diedero (in base a due esemplari ora al British Museum, scoperti a Siana, nell'isola di Rodi) a quel tipo di calice attico con figure nere, che predominava nel secondo quarto del VI sec. a. C.
L'orlo più grande e più in rilievo e il piede più alto, con stelo grosso, distinguono la forma delle coppe di S. dai loro prototipi, dette coppe dei Comasti (Komast-cup). Sia come caratteristiche che come epoca, le coppe di S. stanno tra le antiche coppe dei Comasti e le coppe dei maestri Miniaturisti (v.) che verso la metà del VI sec. presero il sopravvento.
La coppa di S. è decorata sia all'esterno che all'interno, ed è proprio durante l'epoca della sua fioritura che ricevette il massimo impulso l'uso della pittura a medaglioni ("tondi") - nonostante non sia questa la prima volta che essi compaiono nella decorazione vascolare attica - e che si affermò stabilmente quel tipo di composizione che sarebbe poi continuato per altri due secoli. I medaglioni delle coppe di S., circondati da uno spesso orlo, per lo più presentano una sola figura umana (ben presto però ne compaiono anche due) raffigurata in movimento (in corsa o in volo), oppure un cavaliere, o un animale (leone, sfinge, gallo, ecc.). All'esterno la decorazione segue uno dei due schemi caratteristici: a) con due raffigurazioni separate su due registri, una nella stretta zona del manico ed un'altra, di solito floreale, sul bordo, dove si vede come il pittore si sia adattato alla divisione naturale creata dall'orlo in rilievo; b) con una unificazione dei due registri e l'esecuzione d'una sola raffigurazione sulle due zone, quella del manico e quella dell'orlo, il che permette all'artista di tracciare le sue figure su un campo più vasto, ma crea un forte contrasto tra la forma del vaso e la sua decorazione. A volte si trovano i due schemi di decorazione dell'esterno, quella a due piani e quella unica, fusi sullo stesso vaso. Le coppe di S. sono state eseguite da artisti diversi (Beazley), tra cui alcuni famosi pittori di vasi a figure nere, come Lydos. Tra coloro che si specializzarono nella decorazione delle coppe di S. sono il Pittore C (v. corintizzante, pittore; 110 esemplari) e il Pittore di Heidelberg (v.; 58 esemplari).
Bibl.: J. D. Beazley-H. G. Payne, Attic Black-Figured Fragments from Naucratis, in Journ. Hell. Stud., XLIX, 1929, p. 260; J. D. Beazley, Amasea, ibid., LI, 1931, p. 275 s.; A. Greifenhagen, Eine attische Schwarz-figurige Vasengattung u. die Darstellung d. Komos im 6. Jahrhundert, Königsberg 1929, p. 16 s.; W. Kraiker, Eine Prothesis-Schale im Kerameikos, in Ath. Mitt., LIX, 1934, p. 9 ss.; H. G. Payne, Necrocorinthia, Oxford 1931, p. 104 ss.; J. D. Beazley, The Troilus Cup, in Metropolitan Museum Studies, V, 1934-36, p. 93 ss.; F. Villard, L'evolution des coupes attiques à figures noires, in Rev. Et. Anciennes, XLVIII, 1946, p. 157 ss.; J. D. Beazley, Development, 1951, pp. 21 s.; 50 s., id., Black-fig., 1956, I, capp. III, IV, V; R. M. Cook, Greek Painted Pattery, Londra 1960, p. 75 s.
(M. A. del Chiaro)