COPPEDÈ
Famiglia di artisti. Mariano, nato a Firenze il 14 agosto 1839, ivi morto il 20 dicembre 1920, fu valente intagliatore in legno e fondò quella bottega d'intaglio nella quale ebbe a primi scolari i suoi figli, poi discepoli numerosi che acquistarono rinomanza. Sue opere sono nei Musei di Savannah (Stati Uniti), nel castello Mackenzie a Genova, in quello dei marchesi de la Montilla a Siviglia e in quello Morgan a Londra. A oltre 70 anni di età fu al Messico per porre in opera le decorazioni del Palacio de Correos y Obras Publicas a Messico.
Gino, primo dei figli di Mariano, nato a Firenze nel 1866, morto a Roma il 20 settembre 1927, fin dai primi anni si dedicò alla decorazione e alla scultura del legno raggiungendo l'eccellenza in quest'arte. Si volse poi all'architettura nella quale si affermò con la costruzione del castello Mackenzie in Genova. Ebbe per meriti speciali titolo d'ingegnere, e la libera docenza in architettura nell'università di Pisa. Tra le opere architettoniche più importanti, oltre il castello Mackenzie meritano ricordo in Genova il castello Bruzzo, il palazzo del Pastorino, il palazzo Zuccarino, il castello Canali, e numerosissime ville. Fu direttore e progettista della grande esposizione marinara in Genova. In Roma sono suoi i palazzi che fra via Po e piazza Quadrata costituiscono un vasto quartiere scenografico, e i palazzi di piazza Barberini all'inizio di via Veneto. È opera sua il castello dei marchesi de la Montilla a Siviglia. Dedicatosi negli ultimi anni all'arredamento dei transatlantici, vi profuse la foga del suo spirito decorativo un po' esuberante.
Carlo, secondo figlio di Mariano, nato a Firenze il 7 agosto 1868, si è dedicato alla pittura, specialmente decorativa. Le opere più importanti si trovano nei palazzi del ministero dei Lavori pubblici e delle Poste e telegrafi al Messico, nel palazzo dei marchesi de la Montilla a Siviglia, nel castello Mackenzie a Genova, nei cimiteri di Firenze, Genova, e Poggibonsi (cappella Vanni).
Adolfo, terzo figlio di Mariano, nato a Firenze nel 1871, è architetto, pittore, scultore e decoratore: si può dire che foggi e plasmi ogni materia dallo stucco al ferro battuto, dal legno al marmo. Conoscitore dei vecchi stili, sa farli rivivere nelle sue costruzioni e decorazioni. Eseguì con i fratelli le decorazioni architettoniche dei grandi piroscafi del Lloyd Sabaudo. Sono opere sue i palazzi di proprietà della Banca d'Italia nell'isola d'Elba, il castello Marcantonio in Abruzzo; la villa dei marchesi Bartolini Salimbeni, il teatro Alhambra, la Loggia del palazzo Dudley, la villa Bopp, la Banca del Credito agricolo, la ricostruzione della Casa del Cellini, della sede della Banca di Firenze, del palazzo del canto alle rondini in Firenze; il castello Contri a Settignano, i grandi saloni del palazzo della Nuova Borsa a Genova, il palazzo Verderame in Roma, il castello Cova a Milano, il castello Pagani-Nefetti a Bellosguardo, presso Firenze.
Bibl.: Vamba, Le decorazioni architettoniche nel palazzo della Nuova Borsa di Genova, dell'arch. A. C., in L'Illustrazione italiana, 4 agosto 1912; R. Martinelli, Un artista vulcanico: C., in La Nazione, 1° giugno 1925.