CORAZZATA (XI, p. 354)
Lo sviluppo di altre unità (portaerei, aerei, ecc.) e di nuovi mezzi di offesa (bomba atomica, armi a reazione, siluri aerei, ecc.) per la guerra aeronavale (non esistendo più una guerra semplicemente marittima) rende ormai dubbia la realizzazione di questa unità oceanica "assoluta", cioè passivamente invulnerabile ad ogni attacco di unità minori, e attivamente irresistibile nella sua potenza offensiva, fattori che le davano, in passato, il primato sui mari. D'altra parte si discute se il superpotente armamento di artiglieria, che la distingueva, debba essere sostituito con armi nuove e di carattere completamente diverso (lanciarazzi, siluri volanti, ecc.). In questa fase di trasformazione, si cerca di raggiungere almeno in parte l'indispensabile sicurezza con l'aumento del dislocamento (Vanguard, inglese: dislocamento 42.500 t.; VIII/381, XVI/132, 100 mitragliere; 32 nodi; Montana, americana: dislocamento 58.000 t.; IX/406, XVI/152, 100 mitragliere; 34 nodi), mentre la necessaria potenza offensiva si realizza nei moderni gruppi di combattimento, in una continua collaborazione con altre unità (aerei, portaerei e naviglio sottile).