CORD
Tessuto di cotone appartenente alla categoria dei velluti formati dalla trama (v. armatura), caratterizzato da coste longitudinali. Serve per abiti sport come i fustagni. Il nome è una abbreviazione del francese corduroy.
Il nome cominciò anche ad essere usato circa verso il 1900 per definire un tessuto speciale adoperato nella industria della gomma, specie per la confezione di coperture per ruote di autoveicoli, aeroplani, motociclette e biciclette, e per le coperture confezionate con detto tessuto. Il cord è un tessuto in cui l'orditura è fatta di fili molto grossi (generalmente tortiglie o ritorti), mentre le inserzioni di trama sono molto rade e fatte con filo sottilissimo, cosicché in ordito esso ha forte resistenza ed elasticità, in trama non ha praticamente resistenza alcuna.
I tessuti cosiddetti quadri, armatura tela, ora sostituiti dai tessuti cord nella confezione delle coperture, sono fatti in modo che una volta gommati hanno press'a poco le stesse caratteristiche in trama e in ordito e, nelle coperture, sono atti a compiere lo stesso lavoro nei due sensi. In questi tessuti però i fili di trama e di ordito intrecciandosi fra loro non possono venire completamente circondati dalla gomma come avviene praticamente per i fili dei tessuti cord e, specialmente nei punti dove i fili di trama e di ordito si accavallano durante le ripetute flessioni delle coperture in moto sotto carico, i fili strofinandosi fra loro generano calore dannoso alla durata delle coperture stesse.
Lo scopo principale delle inserzioni di trama nei tessuti cord è di tenere legati e paralleli i fili di ordito prima che il tessuto venga gommato e durante la gommatura. Oggidì sono in uso metodi per gommare direttamente i fili paralleli senza bisogno d'una preventiva inserzione di trama; l'insieme di questi fili gommati viene impropriamente chiamato tessuto cord senza trama. Il tessuto cord attuale ha però la sua origine nel tessuto a fili paralleli senza inserzione di trama inventato da J. F. Palmer e che s'incominciò a usare nel 1893 nei pneumatici per biciclette del tipo cosiddetto tubolare e che anche oggi viene ancora qualche volta chiamato palmer.
Per fabbricare le coperture cord il tessuto, dopo essere stato gommato, viene tagliato a strisce diagonali con un'inclinazione sulla direzione di ordito che può variare a seconda del metodo di confezione della copertura e del tipo che si vuol confezionare. Le strisce di tessuto vengono sovrapposte generalmente in un numero pari che varia in relazione alle dimensioni della copertura e al servizio che deve compiere. Ordinariamente le strisce sono disposte in modo che la direzione dei fili di ordito d'ogni striscia s'incroci con la direzione dei fili di ordito della striscia sottoposta; si possono però anche sovrapporre incrociati pacchetti di due o tre strisce in cui i fili di ordito siano paralleli. Le prime coperture cord di questo tipo furono fabbricate intorno al 1910 in America, ma solo nel 1919-20 cominciarono a diffondersi, e presto finirono col sostituire i tessuti quadri.
Le coperture cord rotolando sotto carico sul terreno si riscaldano molto meno di quelle fatte con tessuti quadri; ciò perché è enormemente diminuita la frizione tra i fili del tessuto. Di conseguenza risultano aumentati la vita delle coperture e il percorso (da 4 a 5 volte) e risulta anche aumentata notevolmente la velocità a cui le coperture stesse possono correre senza logorarsi rapidamente. Il minor riscaldamento che subiscono le coperture cord nel servizio ha dato alle coperture anche una maggior resistenza alle flessioni ripetute ed è quindi stato possibile aumentare lo schiacciamento percentuale sotto carico. Ciò è stato ottenuto aumentando la sezione delle coperture e diminuendone lo spessore e la pressione di gonfiamento (coperture balloon o superflex). Questi tipi sono ora diffusissimi per l'equipaggiamento delle automobili anche perché attutiscono le scosse. Il tessuto cord ha infine permesso di confezionare le coperture giganti, che sono coperture cord a grossa sezione, per l'equipaggiamento di autocarri, autocorriere, ecc., e in genere per i veicoli destinati al trasporto di carichi pesanti. Anche per questi veicoli si sta ora estendendo l'uso di pneumatici (v.) a bassa pressione.