CORDAITEAE
Famiglia di piante fossili, appartenenti all'ordine delle Cordaitales. Costituivano alberi capaci di raggiungere un'altezza di 30-40 metri, con un diametro relativamente sottile. Il fusto aveva un midollo molto largo, i cui modelli interni sono conosciuti sotto il nome generico di Artisia, ed era ramificato solamente alla sommità, dove si trovavano grandi foglie disposte a spirale, semplici e parallelinervie. A seconda della forma di queste ultime si distinguono tre generi: Eucordaites, a foglie spatolate, ottuse all'apice, spesso larghe parecchi centimetri e lunghe da sessanta centimetri a un metro; Dorycordaites, con foglie acuminate, aventi dimensioni presso a poco analoghe a quelle precedenti; Poacordaites, con foglie strette e lineari. Le nervature parallele, non anastomizzate nelle Poacordaites e ripetutamente biforcate negli altri due generi, ricordano le foglie delle Monocotiledoni, con le quali sono state dapprima confuse. Intorno al midollo, che occupava gran parte dell'interno del tronco, esiste un anello legnoso di spessore variabile, con sviluppo esclusivamente centrifugo. Tra le lamine legnose s'intercalano raggi midollari spesso composti, e alla periferia esiste una zona anulare di cambio. Il floema dei tubi cribrosi, il parenchima e alcuni elementi della corteccia sono simili a quelli delle recenti Conifere. Le tracce fogliari sono spesso doppie, come in alcune Pteridosperme e nelle Ginkgo. La corteccia era spessa, ma in generale è mal conservata. Il sistema radicale era poco sviluppato in proporzione all'altezza del tronco ed aveva una struttum diarca, con una larga zona di legno secondario, istologicamente conforme a quello del fusto. La struttura delle foglie è paragonabile a quella delle pennule delle Cicadee con fasci collaterali e con gli stomi confinati sulla superficie inferiore.
Le infiorescenze femminili, per lo più conservate come impronte e note sotto il nome di Cordaianthus, mostrano un asse allungato con pedicelli bratteati, recanti gli ovuli alati a simmetria bilaterale e cordiformi. Ogni ovulo aveva due tegumenti e una nocella, con una grande camera pollinica e un canale micropilare a forma di becco. Le infiorescenze maschili, o staminifere, consistono in un asse recante spesso delle brattee disposte a spirale, tra cui s'inseriscono i microsporofilli, o isolati o raggruppati verso l'apice. Ciascun microsporofillo è costituito da un pedicello che sorregge tre, quattro o più sacchi pollinici, allungati verticalmente e contenenti grossi granelli di polline, i quali non di rado mostrano un gruppo di cellule del protallo maschile.
Assai comuni, allo stato d'impronte o di pietrificazione, sono i semi conosciuti sotto il nome di Cardiocarpus, che mostrano notevoli variazioni nella forma e nelle dimensioni.
Le Cordaiteae. che si svilupparono durante il Carbonico ed il Permico, hanno probabilmente persistito anche nel Mesozoico; a questa famiglia, infatti, sono state riferite alcune foglie del Triassico inglese (genere Pelourdea) e del Retico della Svezia (Phyllotaenia hadroclada). Esse probabilmente derivano dallo stesso ceppo da cui si originarono le Pteridosperme e mostrano parimenti punti di contatto colle Ginkgoales, Taxales ed Araucariales.