COREA (dal gr. χορεία "danza") o ballo di s. Vito (santo invocato da quei malati nel Medioevo)
Infermità caratterizzata da contrazioni muscolari, complicate da movimenti involontarî, che colpisce a preferenza i ragazzi da 5 a 15 anni e il sesso femminile più del maschile. Ha stretti rapporti col reumatismo articolare e con l'endocardite reumatica, affezioni con cui essa assai spesso è associata; però sembra che anche altre cause morbose possano determinarne la comparsa. La malattia s'inizia in genere con uno stato di lieve irrequietezza, che gradatamente s'accentua e alla quale fa seguito uno stato d'agitazione motoria pressoché continua. Il tronco viene flesso o esteso, il capo rotato da un lato all'altro, gli arti estesi o piegati bruscamente e in modo disordinato, e questi movimenti possono divenire così intensi da impedire la deambulazione e la stazione eretta. A volte anche la parola può essere impedita. Le contrazioni sono accentuate dai movimenti volontarî e dalle emozioni. A volte durante la malattia si possono manifestare disturbi psichici ma a tipo polimorfo. La durata è di 2-3 mesi, la prognosi buona, quando non sussistano complicazioni da parte del cuore, o disturbi mentali gravi; essa tende però alle recidive. Anatomopatologicamente si ritiene che la corea sia un'encefalite disseminata. Come cura si consiglia il riposo in letto, la somministrazione di preparati arsenicali, di salicilato di soda, la cura endolombare, secondo G. Marinesco, di solfato di magnesio (1-3 centimetri cubici di soluzione al 25%), e la balneoterapia.
Oltre alla corea reumatica o di T. Sydenham, sono descritte altre forme: la corea di H. Huntington, ereditaria, che decorre con progressivo decadimento dello stato mentale; la corea senile, a decorso lungo ma non sempre progressivo e con alterazioni psichiche assai meno gravi che nella forma precedente; la corea elettrica o di A. Dubini, con movimenti muscolari violenti e improvvisi e spesso con atrofie e paralisi muscolari; la corea di Bergeron, con spasmi ritmici violenti, a decorso benigno, ecc.