Corea
Il termine corea, che viene dal greco χορεία, "danza", in neurologia indica un gruppo di malattie il cui sintomo principale è costitutito dalla presenza di movimenti involontari improvvisi, irregolari, di notevole ampiezza, bruschi e quasi a scatto, localizzati a uno o più arti, al viso e anche al tronco. Con atetosi, invece, si indica una malattia neurologica che si manifesta con movimenti involontari ampi, lenti, ondulanti, quasi tentacolari, accompagnati anche da smorfie. I movimenti coreici sono sempre sintomo di una lesione del sistema motorio extrapiramidale, cioè di quel sistema che sostiene i movimenti involontari, automatici, non intenzionali.La tipica malattia coreica è la corea minore o corea di Sydenham (dal nome del medico inglese che la descrisse nel 1685), detta popolarmente ballo di San Vito (patrono dei danzatori). Colpisce prevalentemente durante l'infanzia, fra i 6 e i 13 anni, con prevalenza nel sesso femminile. È di origine infettiva e legata soprattutto al reumatismo articolare acuto, che generalmente la precede, più raramente le si accompagna. Ha un inizio insidioso: il bambino diviene disattento, instabile, riottoso, appare maldestro, rovescia oggetti con facilità, non riesce a star fermo neppure dietro imposizione. Dopo qualche giorno compaiono i movimenti coreici, con frequenti contorcimenti delle dita, delle mani e degli avambracci, alzamenti della spalla, corrugamenti della fronte, movimenti bruschi delle sopracciglia, schiocchi della lingua (si parla di 'follia muscolare'); il capo viene flesso, esteso e ruota sul collo. Comunemente questi movimenti coreici, che cessano con il sonno, impediscono l'esecuzione di qualunque atto volontario, dallo scrivere al portare il cibo alla bocca, al vestirsi ecc. Anche l'andatura diviene scoordinata e la stazione eretta è mantenuta con difficoltà; deglutizione e masticazione sono difficili; la loquela è esplosiva; c'è spiccata ipotonia muscolare. A volte il disturbo è localizzato a una sola metà del corpo (emicorea). Esiste anche una più o meno marcata ipereccitabilità psichica, specie nei più grandicelli (chorea insaniens). La durata naturale della malattia è di 1-3 mesi e le recidive sono frequenti. Analoga alla minore è la corea gravidica, la cui eziologia è oscura; alcune volte in essa i movimenti coreiformi appaiono associati a quadri isterici. Capitolo di grande importanza è quello delle coree croniche, in primis la corea di Huntington, malattia degenerativa, a carattere ereditario. Compare in età adulta e si accompagna a disturbi mentali progressivi fino alla demenza. La durata media della malattia è di 10-15 anni. L'unica possibilità attuale di profilassi consiste nell'evitare il matrimonio fra membri di famiglie huntingtoniane.Di notevole rilievo, specie oggi, appaiono la corea senile, non così marcata come le forme precedenti, e la corea post-emiplegica. Da ricordare infine la corea elettrica (descritta da A. Dubini nel 1846), una forma grave e spesso mortale dell'encefalite epidemica: mostra mioclonie diffuse, cioè continui guizzi muscolari, simili a quelli che vengono provocati da stimolazione faradica.
o. bumke, o. foerster, Handbuch der Neurologie, 12°, 16° vol., Berlin, Springer, 1935-36, pp. 47-51, 729-33.
Handbook of clinical neurology, ed. P.J. Vinken, G.W. Bruyn, 6° vol., Amsterdam, North-Holland, 1968, capp. 13, 16, 17.