COREA (XI, p. 378)
Popolazione. - Secondo il censimento del 1940: 24.326.327 ab. (densità media: 110, 2 ab. per kmq.).
Statistiche economiche. - Il riso, cultura principale, fornisce in media 30-40 milioni di quintali annui di prodotto, seguito dall'orzo (10-12 milioni), dalla soia (5 milioni), dal frumento (2,5-3,5 milioni). In crescente aumento la produzione del cotone (q. 706.000 di seme e q. 353.000 di fibra grezza nel 1945-46), coltivato soprattutto nel mezzogiorno (Moppo); e del tabacco (q. 350.000 nel 1941). Il patrimonio zootecnico conta (migliaia di capi nel 1939): suini, 1400; bovini, 1700; cavalli, 50,9. L'allevamento del baco in 30 anni ha segnato uno sviluppo rigoglioso che ha portato la produzione dei bozzoli da meno di 1 milione di kg. (media del quinquennio 1909-13) a ben oltre 20 milioni nel 1941. Fra i pochi prodotti del sottosuolo, hanno importanza il carbone (2,o-2,5 milioni t. annue in media), l'oro (kg. 33.550 nel 1939), l'argento (kg. 83.100 nel 1937) e la grafite. Fra le industrie moderne, quella siderurgica produce circa t. 200.000 di ghisa greggia e t. 80-90.000 di acciaio l'anno ed ha tre centri di qualche importanza: Kenjiho, Chinnampho e Roryōshima. Altre industrie minori sono la tessile (a Fusan), lo zuccherificio (Heijō), l'industria ceramica (Heijō e Fusan), alle quali recentemente si è aggiunta l'industria chimica (fertilizzanti azotati principalmente) con centro a Konan. Eian, al nord, ha un impianto d'idrogenazione del carbone. Per le comunicazioni, nel 1940 erano in attività km. 6.645 di ferrovie.
Nel commercio con l'estero, le cifre seguenti riguardano il triennio 1942-44 (in milioni di yen ed esclusi oro e argento): importazioni, 1374,7; 1135,7; 769,2; esportazioni, 752,3; 722,4; 964,2.
A seguito delle vicende belliche (v. appresso) la penisola coreana è stata ripartita fra Russi e Americani. I primi occupano tutto il territorio a nord del 38° parallelo (124.000 kmq. e oltre 8 milioni di ab.), gli altri quello a sud dello stesso (96.000 kmq. e oltre 14 milioni di abitanti).
Storia (p. 385). - La conferenza del Cairo (26 novembre 1943) approvò la decisione di massima di restituire l'indipendenza alla Corea dopo la disfatta del Giappone.
Per quasi tutta la durata del conflitto, la Corea rimase peraltro al riparo dal flagello della guerra, grazie principalmente allo stato di neutralità venutosi a stabilire fra il Giappone e l'URSS. Ma quando, l'8 agosto 1945, quest'ultima ritenne di dover intervenire contro il Giappone, richiamandosi all'impegno assunto di dichiarargli guerra entro tre mesi dalla cessazione delle ostilità in Europa, uno dei suoi primi obiettivi fu proprio la Corea, la cui posizione geografica, a sud della Manciuria e di fronte alle isole del Giappone, ne determina la grande importanza strategica.
Il 12 agosto 1945, mentre a Tōkyō erano in corso le trattative per la capitolazione del Giappone, il 1° gruppo d'armate sovietiche al comando del maresciallo K. A. Merezkov, continuando nella sua avanzata dalla Manciuria verso sud, entrò in Corea, e dopo duri combattimenti contro truppe giapponesi, occupò le città di Hunshio e Mishan, presso il confine delle provincie marittime mancesi; il 13 s'impadronì del centro ferroviario di Hulin (47 km. a nord-est del lago di Hanka), di Shoybuldzy, Denifou e Linkau. Contemporaneamente, unità navali della flotta sovietica del Pacifico, al comando dell'ammiraglio Jumašev, presero possesso dei porti di Yuri e di Rashin il 12 e di Seishin il 14. La resistenza giapponese continuò finché a fine agosto avvenne la resa di tutta l'armata della Cina settentrionale, circa 700.000 uomini. Intervennero truppe americane, che l'8 settembre occuparono Intsen (a 20 miglia da Söul) e l'indomani, 9, le restanti truppe nipponiche si arresero all'ammiraglio americano Kinkaid.
Nella zona americana il governo del generale J. R. Hodge si è proposto di avviare l'intero paese ad un regime democratico, ispirato al modello americano, mediante la convocazione di un'assemblea legislativa provvisoria, composta di 90 membri, al fine di preparare la costituzione e deliberare le opportune riforme economiche e sociali (12 dicembre 1946).
Nella zona sovietica invece, il comando militare ha posto il governo nelle mani dei comunisti, i quali, facendo capo ad un comitato centrale, hanno realizzato progressive riforme nella struttura politica ed economica della zona, tra cui la distribuzione delle terre ai contadini, preceduta da larghe confische, e la nazionalizzazione delle industrie principali. Già la conferenza di Mosca (dicembre 1945) dispose per la nomina di una commissione mista, formata da rappresentanti dei due comandi di occupazione, con l'incarico di coordinare i provvedimenti d'interesse comune. Ma la diversità di concezione fra Sovietici e Americani, e la grande confusione determinata dall'eccessivo numero dei partiti, costituiscono serî ostacoli ad una proficua azione per giungere in Corea ad un governo autonomo unitario e stabile.