Vedi CORI dell'anno: 1959 - 1994
CORI (Cora)
Città latina nel territorio occupato poi dai Volsci, molto rinomata per la sua ricchezza. Colonia latina già prima della conclusione del foedus Cassianum; come tale compare in Livio (ii, 16) nel 503 a. C. Ebbe la cittadinanza romana al tempo della guerra sociale. I restauri dell'età sillana fanno pensare che sia stata devastata dai seguaci di Mario come altre città del Lazio. Numerosi avanzi rimangono delle mura che sono fra le più belle del Lazio e dimostrano una storia ininterrotta, di secoli, dall'età remota ad oggi. Lasciando da parte le leggende sulla sua origine mitica, è certo che C. già nel sec. V a. C. era fiorente e ben fortificata, con ampî terrazzamenti nell'interno, per edifici o per templi, tra cui va ricordato il famoso tempietto, forse dedicato ad Ercole, dorico tetrastilo, del 100 circa a. C. Per la sua età antica, per l'eleganza dell'architettura e per l'armonia delle sue proporzioni, l'edificio è stato disegnato e studiato in ogni tempo; soprattutto notevole, dato che si tratti realmente di un particolare voluto dall'architetto, è la leggera concavità dell'architrave e del timpano che avvicina allo sguardo dell'osservatore gli angoli estremi. Più in basso restano alcune colonne del tempio corinzio detto di Castore e Polluce, e, al disotto della città, un bel ponte repubblicano a un sol fornice. Le mura dell'acropoli in opera poligonale assai accurata presentano restauri dell'età di Silla in opus incertum con torri rotonde, riattate poi nel Medioevo.
Oltre alle mura, rimangono nell'interno della città vari terrazzamenti in opera poligonale di varia fattura che interrompono le rigide pendici della collina e che mostrano un graduale sviluppo della città antica verso l'alto.
Salvo poche iscrizioni, nessun'altra notizia abbiamo della città durante l'Impero e il primo Medioevo. Nella chiesa ex-conventuale di Santa Oliva sono raccolte alcune antichità locali.
Bibl.: S. Viola, Memorie storiche dell'antichissima città di C. nei Volsci, Roma 1825; A. Nibby, Analisi dei dintorni di Roma2, I, Roma 1848, p. 487 ss.; C. I. L., X, 6505; per il tempio di Ercole il lavoro più recente è: A. von Gerkan, Die Krümmungen im Gebälk des dorischen Tempels in C., in Röm. Mitt., XL, 1924, p. 167 ss.