CORIBANTI (Κορύβαντες, Κύρβαντες)
Divinità cretesi al seguito di Cibele e Attis, presto confusi con i Cureti, che erano invece al seguito di Rhea, con i Dattili e con i Cabirî. Erano creduti figli di Kronos e Rhea o di un eponimo Korybas, figlio di Cibele, e Giasone. Probabilmente in un secondo tempo passarono a significare un collegio sacerdotale di 9 membri (come i Telchini) che celebravano i loro riti orgiastici sul monte Dindimo danzando armati al suono di flauti, cembali e timpani. Il tipo dei C. non si distingue da quello dei Cureti: spesso sono vestiti di corta tunica allacciata sulla spalla sinistra, armati di elmo, scudo e spada, oppure completamente nudi. Forse rappresenta un C. anche una statuetta virile al Museo Naz. di Napoli, con elmo e spada (?) (Mus. Borbonico, xii, t. 12).
Rappresentazioni principali. - Oltre a quella citata sopra, per i C. vestiti di corta tunica: rilievo a Parigi, Cabinet des Médailles: Reinach, Rép. Rel., ii, p. 234; tazza d'argento: Arch. Anz., 1935, p. 522; C. ignudi: ril. al teatro di Dioniso, ad Atene: R. Herbig, in Antike griechische Theaterbauten, Stoccarda 1935, vi, passim; rilievo al Vaticano: Lippold, Kat. iii, 1, p. 4, n. 489; vaso marmoreo al Louvre: Clarac, 2, 126, 332; ril. Borghese: Annali d. Instit., 1863, t. l.
Bibl.: L. de Ronchaud, in Dict. Ant., s. v.; Immisch, in Roscher, II, 1890-1894, s. v. Kureten u. Korybanten; Schwenn, in Pauly-Wissowa, XI, 1922, c. 1141 ss., s. v. Korybanten.