CORINTHIARIUS
Corinthiarius (aerarius c. o faber c.) era chiamato l'artefice o il mercante del cosiddetto aes corinthium, qualità di bronzo che ebbe una straordinaria moda in Roma alla fine della Repubblica e durante i primi due secoli dell'Impero: da Cicerone a Plinio i corinthia stanno al vertice dei prezzi degli oggetti della toreutica. L'episodio di Petronio che loda il suo vasellame autentico corinzio perché fatto da un aerarius di nome Corinzio, è meno grossolano di quanto ben possa apparire a tutta prima, perché veramente i grandi fabbricanti di vasellame di metallo usarono dare in Roma il proprio nome alla loro produzione (v. caelator).
L'aes corinthium, di cui oggi ignoriamo le caratteristiche, fu veramente una particolare qualità di lega metallica. Nel Digesto (xxxii, 100, 3) Iavolenus riporta le sententiae di Trebazio, Labeone e Proculo, giuristi dell'età augustea, circa il diritto dell'erede di corinthia vasa di avere anche le ἐνβάσεις; in esse chiaramente si distingue se esse siano, a loro volta, corinthiae o aeneae, analogamente ad un ulteriore esempio in cui si contrappone incrostazione d'argento ad argentatura (ibid., 4).
Le iscrizioni di corinthiarii, salvo un caso di Sorrento (C. I. L., x, 692), sono solo della città di Roma, e tutte di schiavi, e, salvo forse due casi (C. I. L., vi, 5900, 8757), tutti della casa imperiale. Non è chiaro se tali schiavi abbiano avuto funzione diversa dai varî denominati a corinthiis, se cioè anche questi ultimi siano stati operai e non solo custodi della suppellettile corinzia (v. analogamente argentarius, aurifex).
Corinthiarii
Nel seguente elenco sono compresi i corinthiarii e gli a corinthiis noti dalle iscrizioni.
Abbreviazioni: ser. = schiavo; iscr. fun. = iscrizione funeraria.
Anthus (ser. imperiale, Sorrento, iscr. fun., C. I. L., x, 692).
Captus (ser., Roma, iscr. fun., C. I. L., vi, 5847).
Neapor (ser., Roma, I sec. d. C. ?, iscr. fun., C. I. L., vi, 8757).
Philemon (ser. imperiale, Roma, età di Augusto, iscr. fun., C. I. L., vi, 33768).
Sabinus Domes (ser., Roma, età di Augusto, iscr. fun., C. I. L., vi, 5900).
Zoilus (ser. imperiale, Roma, età di Augusto, iscr. fun., C. I. L., vi, 33768, cfr. vi, 4455, 8756).
Bibl.: E. Pottier, in Dict. Ant., I, 2, 1887, p. 1507 ss., s. v. Corinthium aes; E. De Ruggiero, Diz., II, 2, 1901, p. 1210, s. v. Corinthiarus.