MARTIRANO, Coriolano
Nato a Cosenza alla fine del '400 o ai primi del '500, morto a Napoli il 1557. Fu da Clemente VII fatto vescovo di S. Marco Argentano (Calabria) ed ebbe parte attiva e utile al Concilio di Trento. Per questo e per la sua competenza nel diritto (aveva in giovinezza esercitato l'avvocatura) fu scelto da Carlo V a segretario del Consiglio del regno di Napoli.
Umanista fervido ed elegante scrittore in latino, scrisse otto tragedie, tra le quali Electra, Bacchae, Prometheus e Christus, ammirate più per lo stile che per originalità di composizione, due commedie e altro, tra cui una traduzione dei primi 12 canti dell'Odissea. Tali opere tutte vennero nel 1556 fatte pubblicare a Napoli dal nipote Marzio, in un'edizione ora assai rara. Pure nel '56 furono pubblicate, sempre a Napoli, le Epistolae familiares, imitazione delle ciceroniane. Il Christus venne ripubblicato dal Bodoni, accompagnato da una traduzione in versi italiani.
Bibl.: v. martirano, bernardino.