CORNA (dal lat. cornu; fr. cornes; sp. cuernos; ted. Hörner; ingl. horns)
Sono formazioni tanto integumentali cheratinizzate quanto integumentali e ossee insieme, o anche esclusivamente ossee, di forma molto varia e di ubicazione limitata alla superficie dorsale della testa, proprie degli Ungulati; servono come armi di difesa e offesa, e di combattimento fra i maschi.
Formazioni esclusivamente integumentali sono i corni nasali o naso-frontali dei Rinoceronti, plasmati e nutriti da un ampio campo di papille dermiche e consistenti di lunghe fibre epidermiche cheratinizzate e saldate tra loro.
Formazioni permanentemente integumentali e ossee sono le corna della Giraffa, dell'Antilocapra, dei Cavicorni.
Nella Giraffa si forma in corrispondenza della sutura fronto-parietale e di quella fronto-nasale un'apofisi, o rigonfiamento osseo, prevalentemente frontale e su questa un'epifisi, o osso del corno propriamente detto (os cornu), che si salda con la relativa apofisi. Apofisi ed epifisi restano sempre ricoperte dall'integumento, rivestito di peli come il resto del corpo.
Nell'Antilocapra un'apofisi ossea frontale e la relativa epifisi formano un sostegno osseo perennemente, sul quale s'innesta un astuccio corneo integumentale, che viene mutato annualmente dopo l'epoca degli amori.
Nei Cavicorni, o Bovicorni (Antilopi, Camosci, Caprovini, Bovidi) una cospicua apofisi frontale e relativa epifisi, formano un sostegno osseo permanente, generalmente pneumatizzato. L'astuccio corneo integumentale subisce tutt'al più una sola muta nello stadio di primo abbozzo, ma è poi sempre permanente.
Formazioni prettamente ossee sono le corna, o palchi dei Plenicorni o Cervicorni. Le apofisi frontali sono qui rappresentate dai un sostegno basale, massiccio, generalmente breve, che va fino al cercine o rosa del corno, sostegno sul quale si salda l'epifisi generalmente lunga. In quasi tutti i generi di cervi ha luogo annualmente, dopo l'epoca degli amori, la caduta delle corna, per opera di cellule osteoclaste, che dissaldano l'epifisi dall'apofisi, lasciando quest'ultima ogni volta lievemente più corta. La cicatrice è ricoperta dalla pelle pelosa. Dopo poco s'inizia, per opera di cellule osteoblaste, la formazione d'una nuova epifisi che cresce rapidamente, completamente ricoperta di pelle esternamente vellutata e internamente ricchissima di arterie derivate dalla temporale.
A termine dell'accrescimento le arterie sono strozzate dal margine e tra perla e perla marginale del cercine, il quale è appunto una formazione correlativa alla muta e manca perciò nel primo palco giovanile. L'astuccio integumentale avvizzito cade a brandelli, anche per strofinamento contro i tronchi d'albero. Sulla superficie del corno permangono le solcature prodottevi dai grossi vasi sanguigni.