CORNEA (XI, p. 419)
Trapianti. - Le operazioni di cheratoplastica o di trapianto corneale si praticano quando vi sono leucomi, cioè opacità cicatriziali della cornea, o processi degenerativi corneali o infine deformazioni spiccate della curvatura corneale, non correggibili con mezzi ottici, come nel cheratocono. L'operazione consiste nell'asportare dalla cornea ammalata un dischetto circolare (o, secondo una tecnica meno diffusa, quadrangolare) del diametro per lo più di 4-6 mm. a tutto spessore o, in taluni casi particolari, rispettando gli strati più profondi della cornea (membrana del Descemet); il tratto asportato viene poi sostituito con altro di uguale dimensione prelevato da una cornea sana e trasparente. Quest'ultima si ottiene per lo più dal cadavere e deve essere prelevata poche ore dopo il decesso, ma può venire anche fornita da occhi enucleati per affezione delle membrane profonde e nei quali la cornea sia sana.
Per ovviare all'inconveniente del prelievo della cornea dal cadavere a breve distanza dalla morte si sono in alcuni paesi (p. es.: Francia, URSS) modificate le leggi relative all'igiene e polizia mortuaria, o si sono create organizzazioni per la raccolta di occhi da parte di testatori (la cosiddetta Eye Bank degli Stati Uniti d'America). I risultati del trapianto corneale sono diversi a seconda dello stato della cornea ammalata; i più favorevoli sono quelli nei quali si ha a che fare con opacità parziali, e dove il lembo corneale trapiantato conserva più facilmente la sua trasparenza.