Architetto e urbanista olandese (Ablasserdam 1897 - Amsterdam 1988). Dopo gli studî a Rotterdam e ad Amsterdam, completò la sua formazione in Scandinavia, Germania e a Parigi. Dal 1921 iniziò un rapporto d'intensa collaborazione con T. van Doesburg, che lo introdusse nel gruppo De Stijl (manifesto Verso una costruzione collettiva, 1923; progetti presentati alla mostra De Stijl di Parigi, 1923, ecc.). Profondamente interessato ai problemi dell'organizzazione dello spazio su vaste unità (città e intere province), già nei progetti per l'area del Rokin di Amsterdam (1924) e per l'Unter den Linden di Berlino (1925) van E. presentò in nuce soluzioni elaborate poi per il piano di Amsterdam (1931-34), una tappa fondamentale per l'urbanistica razionalista europea. La città è considerata un organismo e il piano, progettato come un sistema in evoluzione, scaturisce da un'approfondita indagine statistico-economico-sociologica. Presidente dei CIAM (1930-47), svolse un ruolo determinante nell'elaborazione della Carta di Atene (1933). Professore di urbanistica ad Amsterdam e (dal 1947) a Delft, van E. continuò nel secondo dopoguerra un'intensa attività progettuale: particolarmente notevoli, i piani per le città nuove di Nagele (1949) e di Lelystad (1959-64).