corno[plur. anche corni, in senso figurato]
Il termine compare soltanto nella Commedia. In senso proprio, per la protuberanza che hanno sulla fronte molti animali, anche simbolici, è in If XXV 132 Quel che giacëa... / li orecchi ritira per la testa / come face le corna la lumaccia; Pg XXXII 146 Le prime [delle sette teste che spuntano dal carro simbolico e rappresentano i peccati capitali] eran cornute come bue, / ma le quattro un sol corno avean per fronte; Pd XXVII 68 'l corno / de la capra del ciel col sol si tocca, con riferimento al Capricorno, il cui nome D. fa risalire al latino caprae cornu (Lombardi). In If XIX 110 quella che con le sette teste nacque, / e da le diece corna ebbe argomento, D. allude a un passo dell'Apocalisse (17, 3 " vidi mulierem sedentem super bestiam coccineam, plenam nominibus blasphemiae, habentem capita septem et cornua decem "), e intende le diece corna come allegoria dei dieci comandamenti del decalogo.
Per estensione il termine vale " punta ", " estremità ", in If XXVI 85 Lo maggior corno de la fiamma antica, XXVII 132 'l corno aguto (ancora di una fiamma); Pg XXII 120 l'ardente corno, la punta del timone del carro del Sole. È detto dei bracci della croce nella quale sono disposti gli spiriti del cielo di Marte, in Pd XIV 109 Di corno in corno [" ab uno extremo lineae transversalis ad aliud ", Benvenuto] e tra la cima e 'l basso / si movien lumi; XV 19 dal corno che 'n destro si stende / a piè di quella croce corse un astro, e XVIII 34 mira ne' corni de la croce.
" Punta " varrà forse semplicemente anche in Pd VIII 61, dove corno d'Ausonia indica l'estremità sud d'Italia. Per il Lombardi il termine deriva a D. dai Latini, che chiamavano ‛ cornua exercitus ' " quelle che noi chiamiamo ‛ ale ', l'estreme laterali parti dell'esercito, e ‛ cornua antennarum ' l'estreme parti delle antenne "; secondo il Bertolini (G.L. Bertolini, Dell'uso della parola ‛ isola ' per ' penisola ' nell'alto Medioevo, Firenze 1927, 5), D. avrebbe derivato il termine da Paolo Diacono che " non ha occasione di dire che l'Italia è una penisola, ma quando fa l'enumerazione delle province d'Italia dice che la Lucania tiene il corno destro d'Italia, l'Apulia il sinistro con l'immagine tanto figurata che fu raccolta anche da Dante... La stessa espressione si trova nel Catalogus Provinciarum Italiae in appendice all'Historia Longobardorum, in Mon. Germ. Hist. Ma l'immagine è d'origine classica e rimonta a Mela "; e poi aggiunge che " I due corni risultano bene nel disegno della Carta Peutingeriana ". D. potrebbe aver derivato tale significato anche da Brunetto Latini (Tresor I IV 124).
In Pd XIII 10 la bocca di quel corno / che si comincia in punta de lo stelo, D. usa la metafora del c. riferendosi allo strumento musicale (si veda la chiosa del Buti, " a modo d'uno corno... sicché paiono la bocca grande del corno unde esce lo suono "; e cfr. la voce seguente) per indicare le sette stelle dell'Orsa Minore (a tal proposito è da vedere la variante corno per Carro in If XI 114; cfr. Petrocchi, ad l.).