corporation
Entità legale, i cui privilegi e responsabilità sono gestiti in maniera separata da quelli dei suoi membri. Nella normativa italiana una c. corrisponde a una persona giuridica, ossia a un organismo di persone e beni che creano un soggetto di diritto. Possono esistere diverse forme di c., tuttavia la più comune è quella utilizzata per la gestione di un’attività economica. Il termine c. ha assunto negli anni 2000 un’accezione negativa nell’immaginario comune, anche a causa del documentario canadese The corporation, diffuso nel 2003, che analizza in maniera critica il potere conquistato dalle c. nell’economia mondiale. Ciononostante, il modello della c. continua a essere un sistema di gestione delle attività economiche presente e necessario nelle dinamiche dell’economia globale.
Sono 4 gli elementi fondamentali che identificano una c.: personalità giuridica; responsabilità limitata dei suoi membri; trasferibilità delle azioni; un sistema di governance secondo cui un’amministrazione centralizzata opera con una struttura direttiva del tipo board of directors (consiglio di amministrazione).
Durante il Medioevo nacque l’istituto della commenda, per il quale un soggetto (commendante) affidava a un altro (commendatario) beni o denaro con l’incarico di trafficarli e di dividere il lucro derivante. In questa tipologia di contratto s’identifica il nucleo originario della responsabilità limitata, caratteristica della gestione della corporation. In La ricchezza delle nazioni (1776), A. Smith distingue le società private dalle società per azioni gestite secondo responsabilità limitata e attribuisce alla seconda tipologia connotazioni negative dovute a una povera gestione del rischio. Nello specifico, Smith dice che nelle società per azioni i soci sono portati a sapere poco della gestione dell’impresa, essendo per la maggior parte esenti da problemi di gestione e dal rischio di perdita. In caso di fallimento o perdita, infatti, la responsabilità limitata fa sì che una società risponda delle obbligazioni sociali solamente con il suo patrimonio, senza intaccare quello dei suoi membri se non nella parte originariamente contribuita (quote del capitale societario). Tuttavia, in maniera simile a una società privata, la c. definisce il percorso di gestione di un’attività economica accomunando interessi collettivi nella creazione di profitto. Una c. si associa a «un’isola di potere consapevole in un oceano di inconsapevole cooperazione» (D. Robertson, The control of industry, 1923), nel senso che la sua natura costitutiva, simile a quella di qualsiasi altra forma di intrapresa economica, esprime il coordinamento consapevole di interessi individuali per il perseguimento di un obiettivo. Il modello di gestione manageriale costituito dal board of directors individua un sistema di controllo tale per cui gli interessi societari e individuali s’incontrano e vengono perseguiti secondo processi, politiche e leggi prestabilite.
Esistono differenti modelli di corporate governance nel mondo, a seconda del modello capitalista in cui essi operano. Il modello angloamericano, per es., tende a enfatizzare gli interessi degli azionisti piuttosto che quelli dei lavoratori, dei consumatori o della comunità in cui la c. opera.
Lucia Bazzucchi, Marco Rodolfo Di Tommaso