LIVREA, corporazioni di (Livery Companies)
Con questo nome si designano le gilde di mestiere della città di Londra, fin dal regno di Edoardo III, quando gli appartenenti alle varie gilde cominciarono ad adottare un abbigliamento o livrea particolare. Il numero delle corporazioni di livrea attualmente esistenti è di 80. Le 12 grandi corporazioni, in ordine di civica precedenza, sono le seguenti:1. mercanti; 2. droghieri; 3. negozianti di panno; 4, pescivendoli; 5. orefici; 6, pellicciai; 7, negozianti sarti; 8, merciai; 9. venditori di sale; 10. pizzicagnoli; 11. vinai; 12. sarti.
I palazzi delle livree (Halls of Livery) sono stati in gran parte ricostruiti in tempi moderni. Attualmente queste organizzazioni servono in gran parte agli scopi di beneficenza e di educazione e alcune migliori scuole private in Inghilterra si trovano sotto la loro giurisdizione.
Le gilde di mestiere furono introdotte in Inghilterra probabilmente dai tessitori stranieri, l'associazione dei quali fu autorizzata dalla Corona (v. gilda). Ma questo sistema fu assimilato e modificato attraverso i secoli, e verso il sec. XIII le corporazioni di livrea di Londra erano stabilite definitivamente. Nel 1375 fu ordinato che le corporazioni dovessero nominare i membri del consiglio comunale di Londra; nel 1383 i rioni riebbero il loro diritto di eleggere i componenti del consiglio comunale, ma i funzionarî della città dovevano essere eletti dalle persone nominate dalle corporazioni di livrea. Verso il 1467 l'elezione dei funzionarî urbani era nelle mani del consiglio comunale, ma siccome negli anni seguenti la franchigia urbana fu limitata ai soli uomini della livrea, essi ancora eleggevano effettivamente il lord mayor (sindaco) e altri funzionarî. È ben naturale che durante i tempi dei Tudor fossero fatti dei tentativi dal governo centrale per sottomettere le gilde, ma nessun attacco diretto fu fatto contro i loro privilegi, prima delle inchieste sul "Quo Warranto" sotto il regno di Carlo II, in seguito alle quali gli ulficiali principali delle corporazioni di livrea furono insediati dalla Corona. Ciò non durò a lungo, tuttavia, poiché la rivoluzione del 1688 restituì i loro diritti alle 12 corporazioni. Queste corporazioni esercitano tuttora una certa azione nell'annuale elezione del lord mayor.
Ogni corporazione di livrea consiste di una corte, di un corpo esecutivo, della livrea o classe media e del corpo generale dei Freemen (uomini liberi). I criterî d'ammissione usati sono stati sempre quelli del patrimonio o del tirocinio. Attualmente il conferimento del "Freedom of the City" (libertà urbana), con l'ammissione in una o in un'altra corporazione di livrea, è un modo usato spesso allo scopo di onorare uno straniero o una persona che si è distinta nella vita pubblica. Sul principio queste corporazioni erano corpi di carattere piuttosto oligarchico che democratico, accogliendo nel loro seno solamente persone scelte di ogni mestiere, che godevano di interi privilegi commerciali. Durante il sec. XIV sorsero delle confraternite di lavoranti giornalieri, che poi si assimilarono gradatamente con le corporazioni di livrea.
Le corporazioni di livrea, come si è detto, rappresentano oggi delle isiituzioni di beneficenza o di educazione, connesse con le specifiche industrie solo da interessi e da occupazioni dei loro singoli componenti. Esse hanno poi l'impegno di osservare strettamente il regolamento del commercio, fissando delle regole di tirocinio, le ore di lavoro, i prezzi e gli stipendî, la qualità del materiale e così via.
Bibl.: Report of the Royal Commission on the Livery Companies of the City of London, voll. 4, 1884; W. Herbart, History of the Twelve Great Livery Compeanies, 1837; W. G. Hazlitt, The Livery Companies of the City of London, 1892; G. Unwin, The Gilds and Companies of London, 1925.