CORRADO di Würzburg
Poeta, nato a Würzburg, di famiglia borghese, verso il 1220. Ebbe istruzione regolare; conobbe, oltre al latino, certamente il francese; e le sue minute e precise cognizioni giuridiche inducono a pensare che sia stato causidico o scabino. A Strasburgo intrattenne relazione con le notabilità del mondo ecclesiastico e patrizio; e più ancora a Basilea, dove trascorse poetando gli ultimi anni della vita e morì il 31 agosto 1287. È il maggiòr rappresentante della scuola di Gottfried. Gl'ideali della poesia cavalleresca sono ancora i suoi, e nel poemetto allegorico Die Klage der Kunst, la Generosità (die Milte) è tratta in tribunale davanti alla Giustizia e alle cavalleresche Virtù, accusata di mostrarsi prodiga con l'Arte falsa, e avara e dimentica con l'Arte vera. Tuttavia i segni dell'iniziatasi decadenza sono già frequenti anche in molta parte della poesia sua, nel suo stile, ora disteso in sciatte prolissità, ora artificioso, folto di allegorie e turgido di amplificazioni o contorto in lambiccate sottigliezze. E soprattutto come materiale per lo studio degli sviluppi di talune leggende o come documento dell'evoluzione del gusto e delle forme linguistiche interessano oggi i suoi due vasti poemi: Der Trojanerkrieg, interminabile rifacimento di Benoît de Sainte-More, rimasto incompiuto e portato da un continuatore fin quasi a 50.000 versi; Partonopier und Meliur, complicato romanzo, imbastito secondo una fonte francese sopra una favola che ricorda, all'inverso, quella di Amore e Psiche, con l'aggiunta d'ogni sorta d'ingredienti classici cavallereschi, tolti al solito repertorio della poesia medievale. Intrinseca vitalità mostrano soltanto singoli episodî, specialmente scene d'amore. E altrettanto accade anche nei poemetti minori: a cominciare da quel Turnei von Nantheis che, composto a glorificazione dell'incoronazione di Riccardo di Cornovaglia ad Aquisgrana, fu poi modello a tanta altra poesia araldica in Germania. Der Schwanritter tratta la leggenda di Lohengrin, intrecciando la storia del Cavaliere del Cigno con motivi del ciclo carolingio. Otte mit dem Barte, attinto a una fonte latina, svolge una nota leggenda sveva intorno a Heinrich von Kempten e all'imperatore Ottone. Die Herzmähre riprende, da un testo francese ignoto, il tema del castellano di Coucy e della dama di Fayel. Engelhart, su fonte latina e con riflessi ora del Tristano ora dell'Armer Heinrich, descrive le medievali prove ed esperienze attraverso le quali l'amicizia di Engelhart e Dietrich deve passare prima di giungere al finale trionfo. Der Welt Lohn applica a Wirnt von Grafenberg, il poeta del Wigalois, il medievale motivo di Frau Welt, che, bellissima a vedersi, compare invece, appena si volta, in tutta la sua orribile e ripugnante realtà. Popolaresco "Schwank" d'un crasso realismo ridanciano è Die halbe Birne. Leggende sacre invece sono: Alexius, sul tema della castità e della rinuncia; Silvester, sul tema della vittoria del cristianesimo sopra gli Ebrei e i pagani; Pantaleon, sul tema del martirio cristiano. L'Alexius piaceva al Goethe: e anche nella Herzmähre e nell'Engelhart particolarmente, C. ha spesso trovato accenti di umana semplicità e di schietta poesia. Inoltre nel modo novellistico della narrazione c'è una certa novità di tono. Ma il carattere essenziale di tutta l'opera, anche di questa minore, rimane dato dalla dominante ricerca ornamentale e decorativa, che, già cara a Gottfried, si accentua in C. fino a diventare maniera. Avviene cioè anche nell'epica un movimento analogo a quello che conduce nella lirica dall'ispirazione del Minnesang alla meccanica del Meistergesang. Difatti soprattutto esercitazioni metriche sono, d'altra parte, le liriche - Minnelieder, favole, Sprüche - che C. compose. L'ingegnosità nel gioco delle rime, le grazie formali, le similitudini preziose sono scambiate per poesia. Nell'ampia laude enumerativa e descrittiva Die Goldene Schmiede a esaltazione della Vergine, C. stesso paragona l'opera sua a quella d'un gioielliere.
Edizioni: Se di alcune opere, come del Partonopier, si conosce la data (1277), la questione cronologica è in molta parte ancora insoluta. Le singole opere sono indicate qui nell'ordine cronologico prevalentemente accettato. Der Schwanritter, ed. Roth, Francoforte 1861; Der Turnei v. Nantheis, ed. Bartsch, insieme col Partonopier, Vienna 1846, Engelhart, ed. Haupt, Lipsia 1844, 2ª ed. 1890; Die halbe Birne, ed. G.A. Wolff, Erlangen 1893; Die Klage der Kunst, ed. E. Joseph, Strasburgo 1885; Der Welt Lohn, ed. Benecke, insieme col Wigalois di Wirnt v. G., Berlino 1819. Per le Leggende, dopo precedenti edizioni singole di Haupt, Grimm, Massmann, v. la nuova ed. di P. Gereke, voll. 3, Halle 1925-27: Die goldene Schmiede, ed. Grimm, Berlino 1840; Parionopier (v. s.); Der Trojanerkrieg, ed. Keller, Stoccarda 1858. I poemetti minori, tranne le leggende, sono ora raccolti insieme con le liriche in Kleinere Dichtungen, ed. Schröder, voll. 3, Berlino 1924-26. Parecchi si leggono anche in H. Lambel, Erzählungen und Schwänke, Lipsia 1883, e in V. d. Hagen, Gesamtabenteuer, Stoccarda 1850.
Bibl.: H. Basler, Der trojanische Krieg, Berlino 1910; M. Rösler, Die Fassungen der Alexiuslegende, Vienna 1905; G. Sanson, Studien über die Legendendichtungen K.s v. W., Vienna 1906; H. Laudan, Die Chronologie der Werke des K. v. W., Gottinga 1906; A. Wode, Die Reihenfolge der Lieder des K. v. W., Marburgo 1902; E. Schröder, Studien zu K. v. W., Gottinga 1912-17; F. Ulrich, Darstellung und Stil der Legendendichtung K.s v. W., Greifswald 1924. E tra i più antichi: E. Joseph, K.s.v. W. Klage der Kunst, Strasburgo 1895; H. v. Look, Der Partonopier, Strasburgo 1881; G. Klitscher, Die Fortsetzung des Trojanerkriegs und ihr Verhältnis zum Original, Breslavia 1891.