NODARI, Corrado Giuseppe Antonio
NODARI, Corrado Giuseppe Antonio. – Nacque a Clès (Trento) il 23 ottobre 1851 da Francesco Giuseppe Maria, funzionario dell’Impero, e da Isabella de Bortolammei.
Fu il sesto di sette fratelli: Gioseffa Ersilia Fedele (nata a Clès il 10 dicembre 1837), Carolina Clotilde (nata a Villalagarina il 23 ottobre 1839), Emilia Carolina Anna (nata a Villalagarina il 7 aprile 1841), Fosca Soffia Maria (nata a Villalagarina il 4 marzo 1843), Francesca Luigia Enrica (nata a Lavis l’11 aprile 1847), Antonietta (nata a Clès il 29 aprile 1849), Gioseffa Carlotta Maria (nata a Trento il 15 marzo 1855). Svolti a Trento gli studi primari e secondari, si trasferì a Graz, iscrivendosi presso il celebre Politecnico della città austriaca, dove si laureò in ingegneria nel 1872. Dal 1873 al 1879 ebbe la possibilità di lavorare, con compiti di tipo direttivo, presso la cartiera di Bernardino Nodari, a Lugo di Vicenza, fra le più importanti in Italia e all’avanguardia sotto il profilo tecnologico.
Verso la fine del XVIII secolo era stata avviata la fabbricazione meccanica della carta, grazie all’invenzione della macchina continua in piano, ideata nel 1798 da Nicolas-Louis Robert, che lavorava presso la cartiera dei celebri stampatori parigini Didot. Con il nuovo strumento era possibile fabbricare un foglio continuo di carta, lungo dai 12 ai 15 cm, aumentando notevolmente la velocità di produzione. Più o meno nello stesso periodo Michael Leistenschneider aveva messo a punto la macchina a cilindro, o in tondo. La cartiera di Bernardino Nodari fu la prima in Veneto a introdurre una macchina continua per la produzione della carta, abbandonando in questo modo la tradizionale fabbricazione a mano.
L’esperienza maturata a Lugo di Vicenza consentì a Nodari di occuparsi dell’attività di altre cartiere, come quella di Casalecchio di Reno, e di assumere, a partire dal 1880, la direzione della cartiera Vonwiller presso Romagnano Sesia, a una trentina di chilometri da Novara, che rese una delle industrie più importanti d’Italia nel settore, contribuendo a fare del Piemonte la regione leader nella produzione a livello nazionale per le carte fini e finissime. La cartiera era nata in origine per produrre carta dalla paglia di riso; Nodari la trasformò radicalmente, grazie alle sue capacità imprenditoriali e all’attenzione prestata alle innovative soluzioni che si stavano sviluppando in Europa sotto il profilo della ricerca.
Le materie prime ricavate dal legno stavano prendendo progressivamente il posto dei tradizionali stracci, utilizzati da moltissimi secoli; fra queste, la pasta di legno meccanica, ottenuta sfibrando il legno delle latifoglie mediante mole di pietra, e la pasta chimica, comunemente detta cellulosa, che poteva essere ottenuta tramite la cottura del legno delle conifere (pioppo o abete in particolare) con soluzioni di solfato o bisolfito di calcio. Nel processo al solfato, la cellulosa presentava fibre dotate di ottime proprietà meccaniche, ma tali da non poter essere completamente disincrostate e imbiancabili. Utilizzando invece il processo al solfito, messo a punto negli anni Settanta dell’Ottocento da Alexander Mitscherlich, il più giovane dei figli del celebre chimico Eilhard, si potevano ottenere prodotti di migliore qualità. In Italia la cellulosa fu impiegata per la prima volta in Piemonte da Giacomo Basso (già proprietario delle cartiere di Mathi Canavese e di Torre Mondovì), nella produzione della carta da imballaggio presso la cartiera della Parella, località vicino a Torino, celebre anche per i suoi stabilimenti idraulici.
Nel 1883 Nodari, ispirandosi al processo Mitscherlich, iniziò la fabbricazione di cellulosa al bisolfito dal pioppo. In seguito, ideò uno specifico impianto per la preparazione del bisolfito, caratterizzato da un processo a tini, anziché a torri, che venne adottato da molte altre fabbriche in Italia e all’estero. Nel giro di qualche anno poté così avviare la produzione della pergamena vegetale, grazie alle quale riuscì a competere sui mercati anche a livello internazionale. Nel 1898 la cartiera Vonwiller era l’unico stabilimento in Italia che produceva cellulosa, a un ritmo di 10.000 q l’anno. Nodari si impegnò a lungo per dotare il paese di una produzione di cellulosa a livello nazionale. Nel primo decennio del Novecento riuscì ad aprire un nuovo impianto per la fabbricazione della carta a Poggio Reale, presso Mantova, che presto affidò alle cure del figlio Franco (nato a Romagnano Sesia, il 27 maggio 1889, dal matrimonio con Giuseppina Montavon).
Fu molto presente sulla scena nazionale anche a livello istituzionale, partecipando, in qualità di direttore della ditta Vonwiller, a esposizioni e congressi, come per esempio il VI Convegno di chimica applicata che si tenne a Roma nel 1906, la più importante fra le occasioni di incontro per i chimici del tempo. Si mostrò attivo anche a livello internazionale e fu ben noto per la sua conoscenza delle cartiere all’estero.
Nel 1894 fu tra i membri fondatori della Associazione degli industriali d’Italia per la prevenzione infortuni sul lavoro, presieduta da Ernesto De Angeli e modellata sull’esempio della francese Association pour prévenir les accidents de machines (nata nel 1867 su iniziativa della Società industriale di Mulhouse). L’associazione italiana, oltre a occuparsi dei pericoli del lavoro nelle imprese industriali e agricole, svolgeva un’azione di controllo nell’ambito delle norme igenico-sanitarie, attraverso un’attività di ispezione annuale degli stabilimenti associati.
Nel 1904 istituì la Banda Vonwiller, una struttura direttamente retribuita dall’azienda, che non soltanto svolgeva le tradizionali funzioni bandistiche (come prestare servizio in occasione di festività o di funerali), ma eseguiva una autonoma attività concertistica, il che rappresentò sicuramente un’innovazione di notevole livello.
Per i suoi meriti industriali e manageriali nel 1911 ricevette la Croce al merito del lavoro. Nel 1919, abbandonò l’attività lavorativa per motivi di salute, lasciando la direzione della cartiera Vonwiller nelle mani del figlio (già presente all’interno della struttura con la carica di consigliere delegato), il quale fu uno dei protagonisti dell’industria della carta italiana nei decenni successivi, presiedendo numerose società e associazioni, fra cui l’Unione industriale di Milano.
Nel 1930 le cartiere Vonwiller di Romagnano Sesia e Mantova entrarono a far parte del gruppo di aziende capitanate da Luigi Burgo (da quel momento furono quindi note come cartiere Burgo), i cui stabilimenti arrivarono ad occupare il sesto posto in Europa nella fabbricazione della carta da giornale.
Si ritirò a Quarto dei Mille, a quel tempo comune indipendente (venne aggregato a Genova nel 1926), dove morì il 7 maggio 1927.
Fonti e Bibl.: Arcidiocesi di Trento, Parrocchia di S. Maria Assunta in Clès, Registro dei battezzati , vol. 9, p. 73, n. 88; Trento, Archivio Diocesano Tridentino, Stato di famiglia di Francesco Giuseppe Maria Nodari; Novara, Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio-Ossola Piero Fornara, Fondo Seminario Cobianchi (materiale cartiera Vonwiller); In memoria di Bernardo Nodari: omaggio di tutto il personale della cartiera Bernardino Nodari e C., alla vedova, ai figli, Rovigo 1895; M. Scavia, L’ industria della carta in Italia, Torino 1903, pp. 5-20; Atti del VI Congresso internazionale di chimica applicata...1906, a cura di E. Paternò e V. Villavecchia, I, Roma 1907, p. 339; V. Ravizza, C. N., in Giornale di chimica industriale e applicata, IX (1927), 5, p. 253; L’Italia e gli Italiani di oggi, a cura di A. Codignola, Genova 1947, s.v.; Panorama biografico degli Italiani d’oggi, a cura di G. Vaccarino, Roma 1956, s.v.; V. Castronovo, Burgo, Luigi, in Dizionario biografico degli Italiani, XV, Roma 1972, pp. 417-420; E. Strobino, Vita di una banda musicale: Romagnano Sesia, in L’impegno, III (1983), 1, pp. 33-43; A. Dell’Orefice, L’industria della carta in Italia, 1861-1914: innovazioni tecnologiche e sviluppo industriale, Napoli 1984, p. 49; U. Chiaromonte, Economia e società in provincia di Novara durante il fascismo, 1919-1943, Milano 1987; R. Sabbatini, Manifat-tura e industria della carta nell’Italia dell’Ottocento: un esempio di percorso multilineare, in Le vie dell’industrializzazione europea, a cura di G. L. Fontana, Bologna 1997, pp. 1099-1139; G. Barozzi - L. Beduschi, Cartiera Burgo: storie di operai, tecnici e imprenditori nella Mantova del Novecento, Castel d’Ario 2008.