PARONA, Corrado
PARONA, Corrado. – Nacque a Corteolona (Pavia) il 28 giugno 1848 da Angelo, consigliere di corte d’appello di nobili origini, e da Teresa Scardini. Corrado era il quartogenito di otto maschi, tra i quali Francesco, medico, deputato e senatore, Ernesto, parassitologo e Carlo Fabrizio, geologo e paleontologo.
Interessato fin da ragazzo alla storia naturale, ancora studente liceale iniziò a frequentare i laboratori di botanica generale e crittogamica presso l’Università di Pavia. Iscrittosi poi alla facoltà di medicina dello stesso Ateneo, in contemporanea lavorò nel locale laboratorio di zoologia e anatomia comparata, all’epoca diretto da Giuseppe Balsamo Crivelli. Resosi conto delle capacità del giovane, nel 1872 questi lo nominò assistente dei musei del suo laboratorio ancor prima che si laureasse. Parona infatti conseguì la laurea in medicina e chirurgia l’anno seguente, il 2 agosto 1873, ma in pratica non esercitò mai la professione e si dedicò sempre agli studi naturalistici, nel corso dei quali la preparazione medica gli tornò spesso utile.
Dal 1875 al 1881 fu docente di storia naturale all’Istituto tecnico di Pavia. In quegli stessi anni pubblicò i suoi primi lavori scientifici e continuando a collaborare con i colleghi dell’Università, in particolare con Leopoldo Maggi e con l’allora giovane Giovanni Battista Grassi. Nel 1880 venne nominato professore straordinario alla cattedra di zoologia e anatomia comparata presso l’Università di Cagliari, dove rimase per un triennio; nel 1883 fu trasferito con lo stesso incarico all’Università di Genova, dove svolse tutta la sua successiva attività.
Nel 1885 fu nominato professore ordinario e nel 1890, quando l’originaria cattedra fu divisa in due (zoologia e anatomia comparata), tenne per sé la prima, che comportava anche la direzione del museo zoologico universitario. Dal 1897 al 1903 venne eletto preside della facoltà di scienze, mentre nel biennio 1904-05 ricoprì anche l’incarico di rettore dell’Ateneo genovese, dove in totale operò per trentanove anni consecutivi.
Le circa 160 pubblicazioni lasciate da Parona rispecchiano i suoi multiformi interessi. I primi contributi in ordine cronologico riguardano l’entomologia, e in particolare i Collemboli e i Tisanuri, che all’epoca venivano entrambi considerati ordini degli Insetti e di cui Parona fu uno dei pochissimi specialisti italiani (Collembola. Saggio di un catalogo delle Poduridi italiane, in Atti della Società italiana di scienze naturali, XXI (1878, ma 1879), 3-4, pp. 559-611; Note sulle Collembole e sui Tisanuri. I-II, in Annali del Museo civico di storia naturale di Genova, XXIV (1886, ma 1887), pp. 475-482; III-IV, ibid., XXVI (1888), pp. 78-86; Collembole e Tisanuri finora riscontrate in Liguria, ibid., pp. 133-154); altri articoli furono invece dedicati all’apicoltura (con G.B. Grassi, Contribuzione allo studio microscopico del miele e delle sue adulterazioni, in Apicoltore, VIII (1875), 2, pp. 1-14; con G.B. Grassi, Animali che devono essere conosciuti dagli apicoltori, ibid., X-XV (1877-1882), pp. 1-32, 3-77) e ad aspetti pratici di entomologia applicata (Entomologia applicata all’agricoltura. Alcuni insetti riscontrati dannosi nel Pavese, in Bollettino del Comizio agrario vogherese, XIII (1876), 10, pp. 1-4; Proposta di un metodo pratico per combattere la Mosca olearia. Relazione presentata alla Commissione istituita dal Comizio agrario di Genova, Genova 1901, pp. 1-16).
Soprattutto agli anni giovanili risalgono i lavori dedicati a teratologie riscontrate in diversi animali (Sopra un feto vitellino mummificato o di un caso di parto mancato nella specie bovina, in Atti della Società italiana di scienze naturali, XVIII (1875), 1-2, pp. 92-101; Degli organi riproduttori d’una Vacca-toro o Free-martin degli inglesi. ibid., XIX (1876), 4, pp. 452-461; Alcune particolarità di due individui dell’“Anas boschas”, ibid., XIX (1876), 4, pp. 462-467; La pigomelia nei Vertebrati, ibid., XXVI (1883), 3, pp. 211-326), mentre nei primi anni Ottanta studiò anche i Protozoi (Prime ricerche intorno ai Protisti del lago d’Orta, con cenno della loro corologia italiana, in Bollettino scientifico, II (1880), 1, pp. 17-26; Materiali per la fauna dell’ isola di Sardegna. X. I Protisti della Sardegna (Ulteriore comunicazione), ibid., VI (1884), 2, pp. 53-59).
Lo studio dei vermi costituì però la principale attività di ricerca di Parona, che infatti è soprattutto conosciuto come elmintologo. Egli studiò e descrisse, talora in collaborazione con alcuni colleghi, molte specie nuove di Cestodi, Trematodi, Nematodi e Acantocefali, sia italiani sia esotici (Elmintologia sarda. Contribuzione allo studio dei vermi parassiti in animali di Sardegna, in Annali del Museo civico di storia naturale di Genova, XXIV (1887), pp. 275-384; Vermi parassiti in animali della Liguria. Nota preventiva a contributo di una elmintologia ligure, ibid., pp. 483-501; Contribuzione per una monografia del genere “Microcotyle”, ibid., XXX (1890), pp. 173-220 (con A. Perugia); Elminti raccolti dal Dott. Elio Modigliani alle Isole Mentawei, Engano e Sumatra, ibid., XXXIX (1898), pp. 102-124), ma, in particolare, fu autore di un ponderoso testo in cui riassunse tutto quanto noto all’epoca sui vermi italiani, apparso in una prima edizione di 734 pagine (L’elmintologia italiana da’ suoi primi tempi all’anno 1890. Storia, sistematica, corologia, bibliografia, in Atti della Regia Università di Genova, XIII (1894), pp. 1-734), e poi in una seconda (L’elmintologia italiana da’ suoi primi tempi all’anno 1910, Novara 1911-12), stampata in due volumi (I: Bibliografia, 1911; II: Sistematica, corologia, storia, 1912), per un totale di 1042 pagine (502 + 540). In tale opera, ancora oggi basilare per lo studio degli elminti italiani, Corrado Parona riportò 2817 citazioni bibliografiche, tutte riassunte e commentate, ed elencò 1245 specie rinvenute in Italia, completando il lavoro con tre utilissimi indici: Elenco alfabetico degli elminti italiani registrati nella sistematica; Elenco di animali d’Italia cogli elminti che vi furono riscontrati ed Elenco alfabetico delle località citate nella corologia.
Di rilevante interesse scientifico e applicativo furono poi le ricerche dedicate all’ambiente marino e ai problemi della pesca, illustrate in una ventina di pubblicazioni, tra cui: Il corallo in Sardegna. Relazione presentata a S. E. il ministro di Agricoltura, industria e commercio, in Annali dell’industria e del commercio (1882), Roma 1883, pp. 1-104; Notizie storiche sopra i grandi Cetacei nei mari italiani ed in particolare sulle quattro Balenottere catturate in Liguria nell’autunno 1896, in Atti della Società italiana di scienze naturali e del Museo civico di storia naturale in Milano, XXXVI (1896, ma 1897), 3-4, pp. 297-373; La pesca marittima in Liguria, in Atti della Società ligustica di scienze naturali e geografiche, IX (1898), 3-4, pp. 327-393; Catture recenti di grandi Cetacei nei mari italiani, ibid., XIX (1908, ma 1909), 3-4, pp. 173-205; Per la storia della pesca in Italia. Tonnare e miniere in Sardegna, ibid., XXVI (1915), 1, pp. 1-38; Il Tonno e la sua pesca, in Memorie del Regio Comitato talassografico italiano, LXVIII (1919), pp. 1-265.
Tra i tanti altri articoli scritti da Parona, vanno almeno ricordati i diversi necrologi che stese per colleghi ed esploratori naturalisti, i risultati degli studi su L’autotomia e la rigenerazione delle appendici dorsali (“Phoenicurus”) nella “Tethys leporina”, in Zoologischer Anzeiger, XIV (1891), 371, pp. 293-295 e le Note anatomiche e zoologiche sull’“Heterocephalus” Rüppell (con G. Cattaneo), in Annali del Museo civico di storia naturale di Genova, XXXIII (1897), pp. 419-447.
Nel 1892, al fine di poter rendere meglio noti i risultati delle ricerche condotte da lui e dai suoi collaboratori nell’Università di Genova, Parona ideò, insieme a Giacomo Cattaneo, direttore dell’istituto di anatomia comparata, il Bollettino dei Musei di zoologia e anatomia comparata della Regia Università di Genova, in cui vennero ristampati gli estratti dei lavori dei docenti apparsi su periodici scientifici locali, quali, in particolare, gli Annali del Museo civico di storia naturale di Genova e gli Atti della Società ligustica di scienze naturali e geografiche.
Per fornire ai suoi studenti un testo di riferimento aggiornato per la zoologia, tradusse dal tedesco il Lehrbuch der Zoologie di Richard von Hertwig (secondo la sua settima edizione, Jena 1905), che pubblicò integrandolo con alcune note originali e soprattutto aggiungendovi un’importante appendice contenente Cenni bibliografici sulla fauna italiana (Trattato di Zoologia, Milano 1906).
Parona pose poi particolare cura nella conservazione e nell’incremento dei materiali costituenti il Museo zoologico universitario, sul quale pubblicò anche: Il Museo zoologico dell’Università di Genova (Cenni storici), in Bollettino dei Musei di zoologia e anatomia comparata della R. Università di Genova, IV (1900), n. 94, pp. 1-10.
Parona morì a Genova il 23 agosto 1922, dopo una lunga malattia legata a patologie cardiache.
Sposato con Elvira Corbella, non risulta che abbia avuto figli.
Nel corso degli anni Parona radunò un’importantissima collezione elmintologica (più di 700 specie diverse di vermi in alcool), che donò all’istituto di zoologia dell’Università di Napoli, mentre lasciò all’istituto di zoologia di Genova la sua ricca miscellanea (migliaia di pubblicazioni rilegate in 150 volumi), oggi conservata nella Biblioteca della Scuola di scienze - Sede biologia, scienze della terra e del mare (BTM).
Fonti e Bibl.: A. Fasciolo Cantoni, C. P., Milano 1922, pp. 1-8; A. Brian, C. P., in Rivista di biologia, V (1923), 1, pp. 146-148; R. Issel, Cenni necrologici del Prof. C. P., in Annuario della Regia Università di Genova, Anno Accademico 1922-1923, pp. 241-252; M. Ricci, C. P., in Rivista di parassitologia, XII (1951), 1, pp. 1-3; R. Poggi, Entomologia in Liguria. Storie di insetti, uomini e collezioni, Genova 2012, passim.